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Siamo lieti di annunciare il rinnovo della convenzione riservata ai nostri soci con Macerata Jazz per la stagione 2024/2025. Grazie alla collaborazione con il Marche Jazz Network (MJN), gli associati potranno godere di vantaggi esclusivi sugli abbonamenti e sui singoli concerti della nuova stagione. Un’opportunità unica per continuare a vivere il grande jazz internazionale nella splendida cornice del Teatro Lauro Rossi.
La 55ª edizione di Macerata Jazz è una delle rassegne più attese nel panorama musicale marchigiano. A partire dal 1 ottobre, è ufficialmente aperta la campagna abbonamenti per questa nuova edizione, che si svolgerà dal 25 ottobre 2024 al 5 gennaio 2025.
Grazie alla stretta collaborazione con il Marche Jazz Network (MJN), i nostri soci potranno beneficiare di agevolazioni speciali sia sugli abbonamenti che sui biglietti per i singoli concerti, continuando così a vivere l’esperienza unica del jazz internazionale nella storica cornice del Teatro Lauro Rossi di Macerata.
Dopo il successo della partnership con Musicamdo durante il Camerino Festival, siamo lieti di proseguire questo rapporto anche per Macerata Jazz. Questa collaborazione ha contribuito a rendere la città un vero e proprio crocevia per gli appassionati della "musica regina dell'improvvisazione".
Per i nostri soci, questa è un'occasione imperdibile per immergersi nel mondo del jazz e approfittare delle facilitazioni previste, confermando ancora una volta l’importanza di creare sinergie culturali tra associazioni e territori.
Biglietti e abbonamenti presso la biglietteria dei teatri di Piazza Mazzini
Sabato 28 settembre alle 17,30 presso la Gran Sala Cesanelli allo Sferisterio, Giangiacomo Schiavi, editorialista Corriere della Sera e scrittore racconterà il genio di Luigi Illica, noto ai melomani per i libretti di «Manon Lescaut», «Tosca», «Madame Butterfly», «Andrea Chénier», «La bohème».
Illica è stato anche giornalista, poeta scapigliato e non ebbe solo una vita da romanzo tra Scapigliatura e teatri, ma scrisse anche per il «Corriere della Sera» di Eugenio Torelli Viollier e nel 1881 fu direttore del quotidiano bolognese «Don Chisciotte», con Giosuè Carducci come editorialista.
Ingresso libero
Gli Amici dello Sferisterio chiudono il primo ciclo di conferenze a Tolentino giovedì 16 maggio alle 21 con un appuntamento inserito nel programma di incontri "Vaccaj Cult 2024" organizzato in collaborazione con l'Associazione Culturale N. Vaccaj. Sarà Luca Baccolini, musicologo, giornalista e critico musicale per Repubblica' e Classic Voice, a guidare il pubblico nell'incontro intitolato "Ma per fortuna è una notte di luna. Viaggio e allunaggio su Turandot, Bohème e Norma". I partecipanti potranno approfondire i temi centrali delle tre opere in programma al Macerata Opera Festival, unite dal fil rouge della luna presente in tutti e tre i capolavori. L'incontro si svolgerà presso l'Auditorium Gigli-Pagliari, Via del Mattatoio 27 Tolentino ed è a ingresso libero.
Sabato 11 maggio 2024, alle ore 17:30, presso la Gran Sala Cesanelli allo Sferisterio di Macerata, si terrà un incontro con Guido Barbieri dedicato alla Bohème di Giacomo Puccini.
Guido Barbieri, musicologo e giornalista, noto non solo per il suo ruolo di conduttore radiofonico su Radio 3, ma anche per le sue collaborazioni con artisti di rilievo come Ennio Morricone, Mario Brunello, Toni Servillo e Moni Ovadia, accompagnerà gli spettatori in un viaggio affascinante attraverso le atmosfere e le melodie indimenticabili di Puccini.
L'ingresso all'evento è libero fino a esaurimento posti
Nella splendida cornice del Teatro della Filarmonica, martedì 30 aprile alle ore 21 è in programma un incontro che unisce la potenza dell'arte teatrale alla magia della parola scritta e alla musica.
Gli Amici dello Sferisterio, Appassionata e Macerata Racconta insieme per un coinvolgente appuntamento letterario- musicale intorno a una delle figure più iconiche del teatro mondiale: Eleonora Duse. Ma non sarà soltanto lei ad essere al centro dell'attenzione, perché l'incontro si tufferà anche nelle profondità dell'amore segreto tra la Duse e il compositore e poeta Arrigo Boito.
Il fulcro della serata sarà la presentazione del libro "Arrigo, Leonor. Un amore segreto" di Cesare Greco, edito da Affinità Elettive. Un'opera che getta luce su un rapporto intenso e appassionato che ha segnato il panorama artistico del XIX secolo.
A guidare questo evento sarà Fabio Larovere giornalista, scrittore e critico musicale, in un punto di incontro tra le pagine del libro e le note musicali che pure non mancheranno. La parte musicale sarò affidata agli archi del Trio Dante composto da Luca Marziali al violino, Alessanadro Culiani al violoncello e Roberto Molinelli alla viola.
Una serata che promette di trasportare il pubblico in un viaggio attraverso il tempo, in un mondo dove la parola, la musica e il teatro si intrecciano in un abbraccio senza tempo.
Giovedì 11 aprile alle 18 presso la Gran Sala Cesanelli allo Sferisterio una conferenza speciale tenuta da Claudia Menichini, esperta in storia dell'arte, che parlerà di Turandot attraverso il rapporto unico tra due grandi artisti, il compositore Giacomo Puccini e lo scenografo Galileo Chini.
L’Oriente è stato una fonte di ispirazione per molti artisti, e Galileo Chini e Giacomo Puccini non sono stati da meno. Nel periodo tra il 1924 e il 1926, Chini ha realizzato le scenografie per l’opera Turandot di Puccini. Queste scene, di grande suggestione, sono state fortemente influenzate dai ricordi del suo lungo soggiorno in Siam (ora conosciuto come Thailandia), dal 1911 al 1913. Durante quel periodo, il Re del Siam Rama V aveva chiamato Chini per decorare l’Ananta Samakhom Trone Hall, un nuovo grandioso palazzo del trono. Questo profondo legame di Chini con l’Oriente ha portato Puccini a coinvolgerlo nelle scenografie di Turandot. Galileo Chini con il suo genio artistico ha dato vita visivamente alla Cina fantastica immaginata da Puccini.
Durante la conferenza, Claudia Menichini esplorerà il rapporto tra Puccini e Chini, analizzando come le loro visioni creative si siano fuse per creare un'opera di straordinaria bellezza e profondità emotiva. Attraverso un'analisi approfondita dei disegni di Chini e delle influenze artistiche reciproche, Menichini offrirà al pubblico una nuova comprensione del processo creativo dietro Turandot e dell'importanza del contributo di Chini.
L'evento ad ingresso libero è un'opportunità per esplorare il legame tra due giganti dell'arte e scoprire come le loro visioni abbiano dato vita a uno dei capolavori più amati dell'opera.
Di seguito i prossimi appuntamenti in calendario: Giovedì 11 Aprile 2024 - ore 18:00 Sferisterio, Gran Sala Cesanelli Centenario Pucciniano Turandot: l‘oriente di Puccini nei disegni di Arrigo Chini con Claudia Menichini. Un'occasione unica per immergersi nell'affascinante mondo orientale di Puccini attraverso i disegni e le scenografie di Arrigo Chini.
Martedì 30 Aprile 2024 - ore 21:00 Teatro della Filarmonica In collaborazione con Macerata Racconta e Appassionata "Arrigo, Lenor: un amore segreto" di e con Cesare Greco in conversazione con Fabio Larovere.Accompagnamento musicale del Trio DanteLa storia del rapporto che ha legato Arrigo Boito e Eleonora Duse due grandi dell'Ottocento, protagonisti del teatro, della poesia e della musica nel centenario della morte della nota attrice. Conversa con l’autore Fabio Larovere L'incontro sarà arricchito dalla presenza del Trio Dante.
Ingresso gratuito a entrambi gli appuntamenti.
Vi informiamo inoltre che l'incontro con Guido Barbieri previsto per il 19 aprile è stato posticipato all'11 maggio 2024 per impegni in trasmissione a Radiotre del nostro ospite.
Lunedì 4 marzo alle 17,30 presso la Biblioteca Statale (sempre in via Garibaldi 20) "Nessun Dorma! L‘evoluzione del teatro d‘opera italiano da Puccini in poi" il primo incontro dedicato al "centenario pucciniano" con la partecipazione di Piero Mioli. Le opere di Puccini sono nate in un'epoca di grandi cambiamenti culturali ed estetici, una sfida che il compositore ha affrontato con determinazione e dubbi. Con un'abile fusione tra tradizione musicale italiana e modernità, Puccini ha superato le iniziali difficoltà ottenendo successi straordinari che fanno di lui il massimo compositore italiano del primo Novecento. La sua eredità si intreccia con il cambio di epoca e dopo di lui una nuova generazione di compositori introdurrà sperimentazioni radicali, scrivendo un altro capitolo del melodramma italiano caratterizzato da nuove istanze creative e concettuali.
Autore di saggi e libri dedicati alla musica Piero Mioli, svolge attività di divulgatore e conferenziere. Si occupa in particolare del teatro d’opera. È stato docente di storia della musica al conservatorio di Bologna, e collabora con enti e varie riviste musicali.
Il secondo appuntamento degli Amici dello Sferisterio in programma per giovedì 29 febbraio alle 18 organizzato in collaborazione con il Conservatorio G.B. Pergolesi di Fermo e Appassionata, è una parentesi rossiniana – in questo 2024 in gran parte dedicato a Puccini - per celebrare il 232° compleanno del compositore, nato a Pesaro proprio il 29 febbraio nel 1792.
L'evento che avrà luogo nell'Aula Magna della Facoltà di Filosofia Via Garibaldi 20 (terzo piano) è intitolato "Largo a… Rossini!". I giovani talenti del Conservatorio Giulia Bruni e Margherita Hibel - soprani, accompagnate al pianoforte da Irene Filiaggi proporranno al pubblico una selezione di brani tratti dalla raccolta "Péchés de vieillesse" ("Peccati di Vecchiaia").
Questi pezzi, scritti tra il 1857 e il 1868, rappresentano una delle opere più eclettiche e affascinanti di Rossini. Pagine d’album e romanze da salotto, tanto in voga nella Parigi della restaurazione che in qualche caso assumono la dignità del lied furono composti lontano dai palcoscenici teatrali, all’interno del suo palcoscenico privato, e condivisi a suo tempo con un pubblico eletto e privilegiato di artisti, di appassionati, ma soprattutto di selezionati amici plaudenti.
Ingresso libero fino a esaurimento posti
L’evento ha il patrocinio del Comune di Macerata – Assessorato alla Cultura e del Dipartimento di Studi Umanistici UNIMC.
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A Macerata, quando si parla di "primadonna" il pensiero va immediatamente a Francisca Solari, il soprano che fu Aida nel 1921. Apprezzata da Mascagni e da Puccini che la considerava “la Minnie ideale” per la sua Fanciulla del West, il soprano -dopo aver conquistato il "nuovo" palcoscenico dell'arena cittadina e poi il cuore del Conte Pieralberto Conti con la passione che contraddistingue le grandi protagoniste dell'opera italiana- ha contribuito a scrivere un capitolo importante nella storia dello Sferisterio e della città.
Ma chi sono state le cantanti e le donne straordinarie che hanno preceduto e sono seguite alla Solari in quell'affascinante percorso che è il melodramma? Nel solco della storia dell'opera, quante artiste hanno contribuito in modo significativo all'evoluzione della società e della musica?
Se ne parlerà giovedì 22 febbraio 2024 alle 17:30 presso la Gran Sala Cesanelli dello Sferisterio di Macerata che ospiterà la presentazione del libro "L'Opera delle Primedonne. Vite straordinarie di dive del belcanto" di Stefania Bonfadelli. (ed. Lindau).
L’appuntamento apre la stagione 2024 degli Amici dello Sferisterio e sarà un appassionante viaggio attraverso tre secoli di storie. Insieme all’autrice si ripercorrerà la storia delle vite di donne straordinarie che hanno lasciato un'impronta indelebile nel mondo del teatro musicale. Il libro traccia il percorso di dive del calibro Francesca Cuzzoni e Faustina Bordoni, che nel XVIII secolo coinvolsero persino Haendel in un celebre "duello" teatrale, di Giuseppina Strepponi, la compagna di Giuseppe Verdi, la cui storia intrecciata a quella del grande compositore aggiunge un fascino particolare alla narrazione, di Rosamunda Pisaroni, celebre nonostante i segni del vaiolo, di Lina Cavalieri, soprannominata "The Kissing Primadonna”, di Maria Zamboni soprano mantovano che interpretò il ruolo di Liù, cantando le ultime note composte da Giacomo Puccini nella storica prima rappresentazione di Turandot diretta da Toscanini il 25 aprile 1926 alla Scala. Sarà proprio questa opera a inaugurare il Macerata Opera Festival a luglio
Protagoniste indiscusse dell'opera, queste cantanti sono presentate da Bonfadelli con un approccio appassionato e approfondito. Attraverso le loro biografie, l'autrice esplora le loro vite legate ai ruoli del melodramma e rivelando storie intrinseche di rivalità e potere. Donne spesso di estrazione modesta che hanno trovato nel canto un'opportunità, sfidando le convenzioni e lasciando un'impronta indelebile nel panorama musicale e culturale del nostro paese. Con uno sguardo profondo sulla condizione femminile in Italia, Bonfadelli dipinge un ritratto intricato ma affascinante della società e della musica nel tempo.
Stefania Bonfadelli, soprano e regista d'opera è laureata in letteratura italiana e musicologia. Docente di canto e regia presso diverse istituzioni, insegna "Arte della coloratura" presso l'Accademia Rodolfo Celletti di Martina Franca, canto presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" di Roma e regia presso l'Accademia dell'Opera di Verona dal 2018. È membro dell'Accademia dei Filodrammatici di Milano. Ha collaborato con prestigiosi direttori d'orchestra come Riccardo Muti, Lorin Maazel, Seiji Ozawa, Daniel Oren e con famosi registi come Dario Fo, Franco Zeffirelli, Robert Carsen, Luca Ronconi, Jurgen Flimm e Axel Corti.
Figlia adottiva di Franca Valeri ha condiviso con l’attrice la passione per l’opera: la Valeri, infatti, oltre a essere stata un’appassionata melomane, ha curato diverse regie liriche. Tra queste "Cavalleria Rusticana" e "Pagliacci" nel 1974 proprio allo Sferisterio.
Gli amici dello Sferisterio hanno annunciato un programma ricco di eventi per il 2024, che unisce diversi aspetti dell'opera italiana e della cultura musicale, offrendo agli appassionati un'esperienza completa.
Si inizia il 22 febbraio, presso la Gran Sala Cesanelli dello Sferisterio, con le "Vite straordinarie di dive del belcanto", un viaggio attraverso la storia delle grandi donne dell'opera, curato da Stefania Bonfadelli.
Il 29 febbraio, presso l'Aula Magna Filosofia UNIMC, l'attenzione sarà rivolta a Gioachino Rossini in occasione del suo 232° compleanno con "Largo a... Rossini!", una celebrazione del grande compositore in collaborazione con il Conservatorio di Fermo e Appassionata.
Il 4 marzo, alla Biblioteca Statale, il primo degli appuntamenti dedicati a Giacomo Puccini "Nessun Dorma! Da Puccini e oltre", un'analisi dell'evoluzione del teatro d'opera italiano, in occasione del Centenario Pucciniano, a cura di Piero Mioli.
L' 11 aprile, ancora Puccini alla Gran Sala Cesanelli, l'attenzione si sposterà su "Turandot: l'oriente di Puccini nei disegni di Arrigo Chini", presentato da Claudia Menichini, offrendo un'immersione nell'estetica orientale che ha ispirato il grande compositore.
Il 30 aprile Appassionata, Macerata Racconta e gli Amici dello Sferisterio si uniscono in un dialogo coinvolgente intorno a una delle figure più iconiche del teatro mondiale: Eleonora Duse. Ma non sarà soltanto lei ad essere al centro dell'attenzione, perché l'incontro si tufferà anche nelle profondità dell'amore segreto tra la Duse e il talentuoso poeta e librettista Arrigo Boito. Fulcro della serata sarà la presentazione del libro "Arrigo, Leonor un amore segreto" di Cesare Greco, edito da Affinità Elettive. Un'opera che getta luce su un rapporto intenso e appassionato che ha segnato il panorama artistico del XIX secolo. La parte musicale sarà affidata agli archi del Trio Dante.
Si prosegue l' 11 Maggio, ancora alla Gran Sala Cesanelli, gli appassionati potranno partire in un "Viaggio nel capolavoro pucciniano" con Guido Barbieri, attraverso La Bohème, esplorando le emozioni e le tematiche universali presenti nell'opera del grande maestro.
L'anno proseguirà con altri eventi significativi, inclusi una celebrazione dedicata a Giuseppe Verdi e una chiusura del Centenario Pucciniano con un concerto speciale dedicato alle composizioni da camera di G. Puccini per terminare con il consueto appuntamento con la prima della Scala tra Amici il 7 dicembre.
Nel cuore della notte del 28 dicembre 1908, mentre Messina tremava sotto la forza di un terremoto devastante, la giovane Francisca Solari, insieme a sua madre e sua sorella, si trovò a vivere un'esperienza che avrebbe segnato la sua vita.
La storia inizia con la cantante - poi protagonista della prima Aida a Macerata nel 1921 - impegnata nella recita di Madama Butterfly di Giacomo Puccini nel teatro della città siciliana. La notte del terremoto le tre donne si ritrovarono sotto le macerie della casa dove erano ospitate. Fu grazie al coraggioso intervento del baritono Aversano che riuscirono a mettersi in salvo e a lasciare Messina. Imbarcate sulla nave Simeto il loro viaggio le portò prima a Napoli e poi a Roma. Una fuga che comportò la perdita di tutti i loro averi, tra cui un ventaglio donato a Francisca da un ammiratore.
Questo ventaglio, un prezioso dono che rappresenta l'esempio dell'affetto del pubblico per la talentuosa artista, fu ritrovato sotto le macerie. Grazie ad una serie di fortunate coincidenze e all'intervento di alcuni conoscenti, il ventaglio fu restituito alla sua legittima proprietaria, che ne frattempo aveva sposato il conte Pieralberto Conti. Oggi è custodito con cura presso la Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti, testimonianza tangibile di una storia che ha attraversato il tempo e che continua a ispirarci.
La dedica sul retro del ventaglio recita:
A Francisca Solari/ disse l'arte a la figlia diletta: toccherai l'alta vetta e ovunque il pié porrai/ ti seguiranno del mio sole i rai/ avrai per patria il mondo, e sarà tuo l'amor di tutti i cuori/ e sacri eterni fiori/ saran tappeto al tuo sentier giocondo./ Avrai l'inno delle folle frementi/ e il canto del poeta/ e giunta all'alta luminosa meta/ ti griderà la storia/ E' mia, fata del canto, la tua gloria! (Alessio Valore, Messina, 20-12-1908)
Sin dall'inizio delle attività nel 2017 la nostra associazione ha scelto di donare il ventaglio come simbolo tradizionale della stagione e la scelta non poteva che cadere che su questo oggetto che in una connessione con la storia rappresenta il simbolo di resilienza, l'amore per la musica e la forza della comunità.
E' un piccolo pensiero con cui vogliamo condividere e richiamare una storia vissuta, ricordare la passione e la forza che la musica porta nelle nostre vite e raccontare il nostro impegno nel diffondere la storia, la cultura musicale e operistica della nostra città.
Siamo giunti al termine del 2023. Un anno ricco di condivisioni e eventi. Grazie al sostegno e alla presenza di una solida base associativa è stato possibile realizzare un programma intenso: dalle preentazioni agli incontri tematici, la mostra "G.C. Beltrami, dalle Marche al Nuovo Mondo", il successo del microfestival "Buon Compleanno Maestro" dedicato a Verdi a Pollenza e ogni singola iniziativa che ha animato la nostra associazione nel corso di questo anno.
Oltre agli appuntamenti e le presentazioni dedicati all'opera e alla musica, i momenti musicali nell'ambito di "Dal Melodramma al salotto" che ha dato spazio a giovani musicisti in collaborazione con il Conservatorio G.B. di Fermo che hanno accompagnato anche tanti degli eventi, e ogni singolo passo intrapreso insieme nel nostro viaggio associativo.
Da lunedì 11 dicembre sarà possibile procedere con le adesioni/rinnovi per l'anno 2024. Le iscrizioni saranno aperte anche presso la biglietteria dei teatri a partire da martedì. Il nuovo anno sarà ricco di sorprese e iniziative e nelle prossime settimane sarà condiviso il nuovo programma. Al momento dell'adesione/rinnovo, ogni socio riceverà un omaggio, un piccolo segno per dire Grazie. Sarà disponibile presso la biglietteria o, per chi si iscriverà online, sarà spedito insieme alla tessera 2024 direttamente a casa.
Il supporto dei soci è fondamentale per il continuo svolgimento delle attività dell'associazione. Le quote associative rimarranno invariate: la quota ordinaria di 25€ e la quota da sostenitore di 75€ e consentiranno alla nostra associazione di crescere e prosperare. E' possibile rinnovare online (con versamento della quota con bonifico) su Aderisci - Amici dello Sferisterio o direttamente in biglietteria (in questo caso la quota va versata in contanti e verrà rilasciata la ricevuta insieme alla tessera annuale). Si raccomanda la compilazione del Form online sia in caso di rinnovo che di nuova adesione. Senza i dati richiesti si rischia di non essere inseriti correttamente nell'elenco soci e della newsletter.
Dopo la pausa di novembre ripartono le attività dell'associazione che chiuderanno il 2023, un anno che è stato impegnativo e ricco di appuntamenti e incontri.
Sabato 2 dicembre alle ore 17,30 Gran Sala Cesanelli allo Sferisterio: “Tu sei come una pietra preziosa. Vita, amori e musica di Maria Callas” un appuntamento speciale dedicato al grande soprano nel centenario della nascita, guidati dal giornalista e critico musicale Fabio Larovere che rievocherà l’immortale figura della cantante, con un percorso originale che mescola musica, parole, immagini.
Giovedì 7 dicembre alle ore 17,30 Gran Sala Cesanelli allo Sferisterio: Torna il tradizionale appuntamento con "La prima della Scala tra Amici" per la visione della diretta del Don Carlo di Giuseppe Verdi, titolo inaugurale della stagione Scaligera. Prima dell'inizio della diretta, una breve introduzione all'opera e nell'intervallo sarà l'occasione per scambiarci gli auguri di Natale con un piccolo cadeau per i soci.
Venerdì 15 dicembre alle ore 17 sempre in Gran Sala Cesanelli, organizzata dagli amici dell'Associazione Le Casette presentazione del libro di Massimo Lanzavecchia "Lo Sferisterio di Aleandri. Mirabilia a Macerata", l'occasione per scoprire altri dettagli della storia del nostro Sferisterio.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero fino a esaurimento posti.
Sempre per il 15 dicembre si ricorda il Concerto di Natale organizzato da Appassionata al Teatro Lauro Rossi alle 21 con l'Orchestra da Camera ddelle Marche con musiche di Corelli, Vivaldi e Piazzolla. (info in biglietteria. Biglietto in convenzione per i Soci)
Il viaggio, da sempre considerato una sfida all'ignoto, ha affascinato generazioni di esploratori e viaggiatori. Nel corso dei secoli, sempre più persone - giovani, artisti, musicisti, esploratori - si sono lanciate in un Grand Tour attraversando l'Europa, l'Italia e, persino, il mondo. Un reporter del XIX secolo ha osservato che "la mania dei viaggi è arrivata a un punto tale che non c'è cittadino di buona forma economica che non voglia godere della conoscenza, per quanto fugace, della Francia, dell'Italia, della Germania."
Se ne parlerà giovedì 14 settembre alle 17, presso la sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti, con Evio Hermas Ercoli che sul tema ha scritto il volume Grand Tour. il viaggio di formazione lungo la via Lauretana. Una conversazione su questa affascinante epoca dei viaggi e delle scoperte. Ingresso libero e gratuito
Martedì 19 settembre alle 17,45 ritrovo in Biblioteca per la visita della mostra e seconda passeggiata urbana sulle orme dell' "esploratore" e delle figure e personalità maceratesi legate alla sua storia guidati da Daniela Perroni delle Guide delle Marche. (Su prenotazione, rispondere a questa mail o al nr. 335.6934922. Quota di partecipazione 10€)
Sabato 23 settembre di nuovo sul tema del viaggio in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio che quest'anno focalizzano l'attenzione sul patrimonio culturale immateriale inteso come sinonimo di patrimonio “vivo”.
Alle 17 la Biblioteca Statale di Macerata organizza e ospita presso la propria sede di Via Garibaldi 20 la conferenza Flânerie e scoperta - Semiotica del viaggio. Il Prof. Marcello La Matina - UNIMC Semiologo e filosofo del linguaggio parlerà del linguaggio simbolico del viaggio attraverso le figure di viaggiatori, esploratori e dei “personaggi” che hanno plasmato la nostra cultura in un percorso che connette il passato e il presente attraverso simboli e luoghi. Ingresso libero e gratuito
Agosto "Oltre I Confini" con gli Amici dello Sferisterio. Visite guidate, escursioni e laboratori per i più piccoli completano il programma di eventi alla scoperta di Giacomo Beltrami
La mostra "Oltre I Confini. Giacomo C. Beltrami dalle Marche al Nuovo Mondo" vi aspetta nelle suggestive Sale Antiche della Biblioteca Mozzi Borgetti fino al 30 settembre. Potrete immergervi nella straordinaria vita di Beltrami, viaggiatore, esploratore e scrittore del XIX secolo. Vi aspettiamo nei seguenti orari: martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 16:00 alle 18:30. Gli orari di visita mattutini sono quelli della Biblioteca ( ore 10 e ore 12).
6 agosto ore 9,30 - Villa La Quiete, Treia - (evento gratuito con prenotazione obbligatoria) Un viaggio nel tempo ci condurrà alla scoperta della famiglia Spada, proprietaria di Villa La Quiete, e di come la storia di Giulia de' Medici Spada sia stata legata a quella di Giacomo Costantino Beltrami. Un'esperienza unica nel giorno della finale della Disfida della Palla al Bracciale in programma nel pomeriggio nel suggestivo scenario del centro di Treia. La finale sarà preceduta dalla tradizionale sfilata Storica.
8 agosto ore 17 - Museo della Carrozza (evento gratuito con prenotazione obbligatoria) Un'emozionante avventura attende i più piccoli! I bambini dai 6 agli 11 anni potranno partire insieme all'Uomo dell'Ombrello Rosso e scoprire la storia affascinante di Beltrami in un viaggio speciale nel tempo!
7/8 agosto ore 21 - Prove aperte Lucia di Lammermoor - (riservato ai soci, prenotazione obbligatoria entro il 4 agosto) Non perdete l'opportunità di partecipare alle prove aperte di "Lucia di Lammermoor" e soprattutto non perdete l'opportunità di ascoltare questa meravigliosa opera di Gaetano Donizetti che torna sul palcoscenico dello Sferisterio con un cast incredibile che debutterà il 12 agosto! Vi aspettiamo per vivere da vicino l'emozione nel nostro amato Sferisterio e vi ricordiamo che ai soci è riservato lo sconto del 20% sui biglietti delle recite in programma.
10 agosto ore 19 - Presentazione del libro "Gran Teatro Italia" di Alberto Mattioli (ingresso libero) Nella suggestiva Gran Sala allo Sferisterio,un viaggio sentimentale nel Paese del melodramma, come dice il sottotitolo. Ma è anche e forse soprattutto una sintesi cronologico-critica di 40 anni di frequentazione intensiva dell’opera nel Paese in cui essa ha avuto i natali. Un viaggio in cui l'autore disegna la geografia tra passato e presente dell'opera attraverso i teatri percorrendo la penisola da nord a sud soffermandosi anche nella provincia marchigiana.
13 agosto ore 9,30 - Sulle Orme dell'Esploratore (prenotazione obbligaroria - quota di partecipazione € 15 - E' possibile partecipare al programma completo o unirsi nel pomeriggio. Programma in galleria ) Vi aspettiamo per un'affascinante passeggiata tra Muccia e Serravalle, dove potrete rivivere parte dell'avventuroso viaggio compiuto da Giacomo Costantino Beltrami. Un'occasione imperdibile per seguire le sue tracce!
Prenotazioni e informazioni: amicidellosferisterio@gmail.com - tel. 335 6934922
Mercoledì 26 luglio 2023 alle ore 18:30, presso l'Aula Magna di Filosofia, Dipartimento Studi Umanistici, al terzo piano di Via Garibaldi 20, il primo evento collaterale della mostra "Oltre i Confini. Dalle Marche al Nuovo Mondo" .
Il concerto "Bellini e Donizetti e le arie da camera" vedrà esibirsi Giulia Bruni e Margherita Hibel Soprani accompagnate da Annalisa Levantesi al pianoforte. Quello in programma mercoledì è il primo appuntamento della rassegna "Dal Melodramma al Salotto: le composizioni di musica da camera dei Grandi Operisti" che vuole condurre il pubblico in un viaggio emozionante attraverso le composizioni più belle e significative dei grandi compositori di opere liriche.
Un'occasione unica per immergersi nell'universo sonoro che ha ispirato i grandi compositori e per condividere insieme l'arte della musica da camera, lasciandoci trasportare nella storia e nelle emozioni dell'epoca in cui questi maestri hanno creato la loro straordinaria musica.
Questa rassegna ptraocinata dal Comune di Macerata e dall'Associazione Musicale Appassionata è il frutto di una collaborazione tra gli Amici dello Sferisterio e il Conservatorio Pergolesi di Fermo.
Attraverso questo progetto, desideriamo coinvolgere attivamente il territorio di Macerata, valorizzandone la storia, il patrimonio culturale e i talenti locali.
Ingresso libero
"Io Gelo e Ardo - La Declinazione della Passione in Lucia, Carmen e Violetta: l'opera tra musica, teatro e letteratura".
Mercoledì 24 maggio 2023 ore 17,30 Gran Sala Cesanelli allo Sferisterio, un pomeriggio dedicato alla fusione di tre arti affascinanti: la musica, il teatro e la letteratura. Esploreremo la passione attraverso le storie delle straordinarie protagoniste femminili di tre celebri opere in programma al Macerata Opera Festival: Lucia di Lammermoor, Carmen e Violetta Valéry.
Lucia di Lammermoor, opera di Gaetano Donizetti, la giovane nobile scozzese che si innamora di Edgardo, membro di un clan avverso alla sua famiglia. La loro passione proibita e i conflitti familiari conducono Lucia verso un destino tragico, esplorando le sue emozioni tormentate e il suo struggente amore.
Carmen, l'iconica opera di Georges Bizet, la gitana spagnola di spirito libero e ribelle. La passione e il magnetismo irresistibile di Carmen catturano l'attenzione di tutti coloro che la incontrano. Attraverso la sua lotta per mantenersi indipendente e libera, esploreremo le dinamiche complesse delle sue relazioni e la forza travolgente della sua personalità.
Infine, Violetta Valéry, protagonista de La Traviata di Giuseppe Verdi. Violetta, la cortigiana parigina che scopre l'amore autentico con Alfredo Germont, ma il suo passato e le convenzioni sociali la costringono a fare sacrifici dolorosi. Esploreremo il percorso di redenzione di Violetta, le sue sfide interiori e la sua lotta contro la società che la circonda, attraverso la magnifica musica e la profonda caratterizzazione di Verdi.
Durante l'incontro guidati da Laura Cosso, docente di arte scenica la Conservatorio Giuseppe verdi di Milano, scrittrice, regista e divulgatrice, saranno presentati estratti musicali e momenti chiave delle opere, che permetteranno al pubblico di immergersi completamente nelle emozionanti storie di Lucia, Carmen e Violetta. Attraverso l'analisi delle loro passioni, dei loro conflitti interiori e delle scelte che le rendono personaggi indimenticabili, scopriremo come la musica, il teatro e la letteratura si fondono per creare un'esperienza artistica coinvolgente.
"Io Gelo e Ardo - La Declinazione della Passione in Lucia, Carmen e Violetta: L'Opera tra Musica, Teatro e Letteratura" è un'occasione per savereuna prospettiva unica sulla rappresentazione delle emozioni umane e sull'importanza delle storie nella nostra comprensione del mondo.
L'incontro si terrà anche in Ancona Giovedì 25 maggio alle ore 17,30 presso la libreria Fogola
Ingresso gratuito
"Operistico - L'opera dal palcoscenico al cinema" si terrà sabato 13 maggio alle ore 17.30 presso la Gran sala dello Sferisterio.
L'evento è l'occasione per esplorare il legame tra cinema e opera e per celebrare il centenario della nascita di Franco Zeffirelli, uno dei più grandi artisti del nostro tempo, colui che ha saputo interpretare l'arte dell'opera dal palco al cinema con grande maestria..
All'evento parteciperanno due ospiti di eccezione: l'esperto di cinema Alessandro Boschi, giornalista della notissima trasmissione Hollywood Party in onda tutti i giorni su RaiRadio3 e il regista Carlo Cotti che è stato assistente di Franco Zeffirelli durante le riprese di Traviata e autore del film documentario "Il Bel Canto e non solo..." .
Insieme, i due ospiti guideranno il pubblico alla scoperta di questo magico universo, discutendo come l'opera abbia influenzato il cinema, e viceversa.
Ricordiamo che il Macerata Opera Festival 2023 nell'approfondire la connessione tra le due arti, dedicherà alla Carmen, titolo inaugurale della stagione una serie di spettacoli e proiezioni di film legati al celebre personaggio di Bizet.
L'incontro, gratuito e aperto al pubblico fino ad esaurimento dei posti disponibili, è organizzato con il patrocinio del Comune di Macerata e del Macerata Opera Festival e in collaborazione con Sistema Museo.
Sabato 15 aprile alle 17,30 presso la Gran Sala Cesanelli allo Sferisterio di Macerata, nuovo appuntamento dell'associazione Amici dello Sferisterio.
Per festeggiare il 210° compleanno di Richard Wagner e Giuseppe Verdi, Fabio Larovere e Andrea Faini presenteranno il loro libro V e W – Perché non possiamo fare a meno di Giuseppe Verdi e Richard Wagner (prefazione di Alberto Mattioli; Compagnia della Stampa editore).
I due compositori, "nati lo stesso anno, prediletti dalla stessa Musa, uniti da un comune destino di grandezza, eppure lontani, diversi, rivali. Verdi e Wagner sono le due facce complementari del teatro musicale del diciannovesimo secolo, protagonisti di una sfida infinita: belcanto mediterraneo contro dense armonie nordiche, drammi borghesi contro miti tragici, semplicità contro complessità. Questo libro, scritto a quattro mani da un verdiano di ferro e un wagneriano osservante, prosegue il duello moltiplicando i terreni di scontro, tra alfabeti musicali, processi e interviste impossibili, offrendo tuttavia agli appassionati (ma anche ai non addetti ai lavori) l’occasione di conoscere i due giganti dell’opera lirica con saggi, approfondimenti, consigli di lettura. Un compendio agile e divulgativo, da leggere e consultare, indispensabile per chi parteggia per Verdi o Wagner. Ma anche per tutti coloro che amano la grande musica."
Si conferma la collaborazione con il Conservatorio di G.B. di Fermo e l'appuntamento sarà accompagnato da alcuni brani musicali dei due compositori eseguiti dai Maestri Cesarina Compagnoni al pianoforte e Luca Marziali al violino.
Fabio Larovere, fiero verdiano, giornalista, scrittore, promotore di eventi culturali, è critico musicale delCorriere della sera – edizione di Brescia. Collabora con il mensile L’Opera – International Magazine e con il sito Connessi all’Opera. È autore di saggi di carattere storico artistico e musicale, nonché di spettacoli rappresentati nell’ambito di importanti Festival. È direttore artistico dell’associazione “Cieli Vibranti”, con la quale organizza numerose rassegne culturali. Insegna Storia dei valori artistici del territorio all’Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Brescia.Andrea Faini, wagneriano devoto, è musicologo e critico musicale del Giornale di Brescia. È autore di libri, articoli e saggi di argomento musicale, nonché di numerosi spettacoli a carattere divulgativo. Da anni è attivo nell’ambito dell’organizzazione di eventi culturali come consulente artistico dell’associazione “CieliVibranti”. Ha pubblicato per Musicalia la dissertazione “L’umorismo nella musica della prima metà del XX secolo. Tra teoria e analisi”, per Curci il volume “Passadori Pianoforti. Un secolo lungo ottantotto tasti” e per Lilium Editions la biografia “Il provocatore gentile. Vita e musica di Giancarlo Facchinetti”
Evento organizzato con il patrocinio del Comune di Macerata e in collaborazione con Sistema Museo.
Ingresso Libero
Storie vere di ignoti e non, che hanno avuto la ventura di incrociare nei loro destini alcuni tra i più celebrati compositori nella storia della musica.Personaggi realmente esistiti e avvenimenti svolti esattamente nei luoghi e nei tempi descritti: parte da qui Guido Giannuzzi per i suoi 'Racconti in musica per destini incrociati' edito dalla bolognese Pendagron.Giannuzzi, che alla professione di fagottista nell'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna associa quella di saggista, è alla sua quarta opera letteraria dopo 'Paul Wittgenstein, il pianista dimezzato', 'Gli ombrelli di Satie' e 'Invito all'ascolto di Beethoven'."I venti racconti di Variazioni sul destino - spiega l'autore - incrociano i destini di grandi compositori vissuti tra il Seicento e il Novecento con quelli di figure meno conosciute. Attraverso aneddoti non musicali e tutti storicamente veri, si rivela l'essenza più intima dei musicisti, rendendoli memorabili e più vicini al lettore. La prospettiva della narrazione è rovesciata, così che protagonista diventa la figura meno nota, mentre il personaggio famoso resta anonimo, salvo poi essere svelato nell'epilogo che accompagna ogni racconto". Identità che Guido Giannuzzi rivela con scaltra tecnica di scrittura, accogliendo il lettore nella dolcezza della titubanza, invertendo il rapporto di prestigio tra figura accessoria e primaria. Una seducente collezione di racconti saggistici nella quale ai personaggi che via via appaiono si potrebbe assegnare la qualifica di deuteragonisti, appellativo dell'antico teatro greco che denota il secondo attore del dramma. Da Gesualdo a Purcell, da Haendel a Mozart, da Wagner a Verdi e da Stravinskij a Prokof'iev, con le sue narrazioni, dove nulla è secondario e tutte sono immerse in una bella atmosfera melodica, Guido Giannuzzi percorre una "breve storia di casi singolari coinvolgenti musicisti". (ANSA)
"Variazioni sul destino - Racconti in musica per destini incorociati" verrà presentato il 1 aprile alle 17.30 allo Sferisterio di Macerata - Gran Sala. La presentazione sarà accompagnata da brani musicali eseguiti da marica Lucarini al flauto,
Ingresso libero
Lunedì 13 marzo alle 18 presso l'Aula Magna della Facoltà di Filosofia - Via Garibaldi 20 (3° piano) il terzo appuntamento degli Amici dello Sferisterio.
Torna a Macerata Giovanni Bietti, compositore, pianista, musicologo, divulgatore e curatore di trasmissioni per Rai Radio 3 e Rai 5.
Bietti, conosciuto per le sue appassionanti lezioni di musica su Radiotre e in molte istituzioni musicali, come l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il Teatro dell'Opera di Roma, con esemplificazioni al pianoforte dialogherà con il pubblico approfondendo le opere di Giuseppe Verdi, Maestro indiscusso della musica operistica italiana.
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Sabato 25 febbraio alle ore 17,30 presso la Gran Sala Cesanelli allo Sferisterio il secondo incontro in programma con Francesca Albertini Petroni, pronipote del compositore Pietro Mascagni per presentare "Le donne di Pietro Mascagni. Il romanzo di una vita".
Una narrazione che, attraverso ricordi e aneddoti, racconterà la vita di Mascagni che, tra l'altro, fu a Macerata nel 1928 per dirigere la sua opera, "Iris" al Teatro Lauro Rossi. Francisca Solari, il soprano che ricoprì il ruolo di Aida allo Sferisterio, iniziò la sua carriera proprio in un'opera del compositore livornese - Amica- in occasione della prima romana al Teatro Costanzi nel 1905.
La conversazione sarà accompagnata dalla visione di un breve documentario e dal Quartetto d'archi Pergolesi del Conservatorio G.B. Pergolesi di Fermo che eseguirà una trascrizione da Cavalleria Rusticana a cura di Elena Cudini.
Saranno altresì disponibili alcune fotografie e documenti tratti dall'Archivio Solari e riferibili anche alla presenza di Mascagni a Macerata.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Si ringraziano
Comune di Macerata
Sistema Museo
Conservatorio G. B. Pergolesi di Jesi
L’agenda degli Amici dello Sferisterio 2023: primo appuntamento venerdì 20 gennaio alle 18 alla Mozzi-Borgetti con “Spartiti letterari” e -a seguire- una serie di incontri di approfondimento dedicati al mondo della musica e dell’opera.
Musica, storia, letteratura, arte, aneddoti, anniversari, passione. Un orizzonte infinito, uno sguardo- quello sul mondo della musica e dell’opera- come quello che dà titolo al primo degli appuntamenti proposti da Gli Amici dello Sferisterio per il 2023. Se conoscere e diffondere l’universo e la cultura della musica e dell’opera è la missione di questa associazione, il calendario di incontri proposto per i primi mesi del 2023 abbozza un percorso di scoperta e approfondimento: un invito per appassionati e curiosi che parte il prossimo venerdì, 19 gennaio. Rinnovate le collaborazioni con la FORM, Fondazione Orchestra Regionale delle Marche e Appassionata e la volontà di parlare di musica, teatro musicale da un punto di vista più ampio in queste proposte.
Il programma ha il patrocinio del comune di Macerata – Assessorato alla Cultura e la collaborazione di Sistema Museo.
“La musica e l’opera sono delle indubbie ricchezze del nostro paese e della nostra città. Siamo felici di riprendere pienamente le attività – dopo un biennio a scarto ridotto a causa del Covid e di riaprire la partecipazione a tutta la città. Un gesto di condivisione con chiunque possa sentire curiosità per la musica e l’opera, per scoprine la multidisciplinarietà e tutto quello che significano e hanno significato per la collettività”, spiega Lucia Rosa, che presiede gli Amici dello Sferisterio, associazione che ha registrato nel 2022 oltre 100 soci, a conferma dell’interesse e della sensibilità di molti in questi ambiti.
Il primo incontro venerdì 20 gennaio alle ore 18 presso la Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti intitolato Spartiti letterari. L’incontro inaugurerà la stagione con la Prof.ssa Maria Paola Scialdone che analizzerà il rapporto intermediali tra musica e letteratura a partire da un contesto culturale come quello tedesco, che più di altri ha contribuito a superare i confini semiotici tra le arti.
Il secondo appuntamento il 25 febbraio (sabato), sempre alle ore 17,30 presso la Gran Sala Cesanelli allo Sferisterio con Francesca Albertini Petroni Mascagni, pronipote del compositore che sarà a Macerata per presentare il libro “Le donne di Pietro Mascagni” (ed. Curci) Un punto di vista diverso per approfondire la figura del compositore livornese in occasione del 160 della nascita.
A seguire il 13 marzo (lunedì) alle 18 torna a Macerata Giovanni Bietti con “Ascoltare Verdi” (ed. Laterza). Bietti è uno dei più noti divulgatori musicali italiani, compositore, pianista e musicologo. E’ collaboratore esterno dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma nonché conduttore della trasmissione Lezioni di Musica in onda su RaiRadio3,
Sabato 1 aprile alle 17,30 nella Gran sala dello Sferisterio appuntamento con Guido Giannuzzi. Musicista nell'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna a cui associa l’attività di saggista presenterà il suo “Variazioni sul destino” – racconti in musica per destini incrociati. Una passeggiata nella storia che incrocia le storie di casi singolari che coinvolgono musicisti.
Sabato 15 aprile sempre allo Sferisterio Fabio Larovere e Andrea Faini in un appuntamento dedicato a Verdi e Wagner nel 210* anniversario della nascita dei due compositori, nati nello stesso anno -il 1813-, uniti dal comune destino di grandezza eppure lontani, diversi e rivali, protagonisti di una sfida infinita.
In fase di definizione gli incontri dedicati alle opere del cartellone dello Sferisterio che saranno comunicati nei prossimi giorni e nella seconda parte dell’anno è già programmato un incontro dedicato a Maria Callas.
E’ inoltre prevista la riprogrammazione dell’appuntamento “Buon Compleanno Maestro!” nel mese di ottobre a Pollenza.
Tutti gli appuntamenti sono aperti al pubblico e a ingresso libero.
Anno nuovo e ripresa delle attività dell'Associazione Amici dello Sferisterio con un calendario ricco di appuntamenti.
Il primo incontro della "stagione" 2023 si terrà nella seconda metà del mese di gennaio con la presentazione del calendario definitivo e una conversazione con la prof.ssa Maria Paola Scialdone - su "La musica tra letteratura e arte" .
Tanti gli ospiti e relatori: possiamo già annunciare la presenza di Giovanni Bietti - musicologo e divulgatore, conduttore di programmi dedicati alla musica su RadioRai3, Guido Giannuzzi - musicista e scrittore, Francesca Albertini - pronipote del compositore Pietro Mascagni, Fabio Larovere - giornalista, critico musicale e divulgatore. E non finisce qui...
Dedicheremo inoltre degli appuntamenti tematici legati al cartellone dello Sferisterio non appena saranno disponibili i titoli.
In programmazione anche un evento per l'estate che speriamo di poter confermare a breve.
La seconda parte della programmazione vede in calendario a ottobre, la seconda edizione dell'evento "Buon Compleanno Maestro" dedicato a Giuseppe Verdi e un appuntamento dedicato al centenario dalla nascitadi Maria Callas.
Il programma ha il patrocinio del Comune di Macerata - Assessorato alla Cultura che ringraziamo
E possibile aderire o rinnovare l'adesione direttamente alla pagina del sito Aderisci - Amici dello Sferisterio.
Si comunica che alcune pagine del sito sono in manutenzione e al momento il form per l'adesione potrebbe non funzionare.
Il ripristino è previsto per lunedì 9 gennaio.
Un appuntamento fuori dal pentagramma per gli Amici dello Sferisterio che ospiteranno sabato 3 dicembre alle 17 presso la Sala Nobile del Comune di Pollenza (primo piano del Palazzo Comunale, Piazza della Libertà) la presentazione del libro “Elisabetta, la regina infinita” (ed. Garzanti).
Saranno presenti gli autori, il giornalista e critico musicale Alberto Mattioli, amante dell'opera e amico dello Sferisterio e il cultore Marco Ubezio.
Nel libro scritto a quattro mani i due autori, muovendosi lontano dai profili biografici fatti di gossip e di veri o presunti scoop, distillano con humour il senso profondo di una vita straordinaria e celebrano con pura passione e divertita riverenza la sovrana con il racconto della favola di una regina che sembra aver sfidato le leggi del tempo e di cui tutti continuiamo a subire l'infinito fascino anche dopo la sua scomparsa.
Dal giorno dell'incoronazione – cerimonia alla quale partecipò come Legato Pontificio il Cardinale Fernando Cento originario di Pollenza – la fama e la popolarità di Elisabetta II non hanno fatto che aumentare.
Nel suo ruolo pubblico ha vissuto in prima persona cambiamenti storici epocali, attraversando guerre mondiali e tempeste politiche; come capo della famiglia Windsor ha dovuto affrontare scandali e tragedie, divorzi e rappacificazioni.
La ferma compostezza con cui è rimasta al centro della scena per tutti questi anni l'ha trasformata in un mito.
Alberto Mattioli è giornalista, esperto d’opera, collabora con molti teatri e riviste italiani e internazionali. Ha scritto sei libri, tre libretti d’opera, molti saggi e qualche migliaio di articoli. Con Garzanti ha pubblicato Meno grigi più Verdi (2018), Il Gattolico praticante (2019), Pazzo per l’opera (2020) e Un italiano a Parigi (2021).
Marco Ubezio è un avvocato con la passione per la monarchia inglese. E’ ideatore e responsabile di una pagina Facebook dedicata alla sovrana di grande successo. Ha partecipato alla trasmissione televisiva Rischiatutto scegliendo come tema proprio la regina Elisabetta II.
Benvenuto Novembre!
Piccolo riassunto degli appuntamenti musicali del mese.
Venerdì 4 novembre a Jesi Teatro G.B. Pergolesi ore 21 nell'ambito della 55a Stagione Lirica "I Capuleti e i Montecchi" Tragedia lirica in due atti di Vincenzo Bellini - Nuova produzione. (replica domenica 6/11 ore 16)
Venerdì 4 novembre - Macerata Jazz - Teatro Lauro Rossi ore 21.15 - Christian Sands Trio "Be Water"
Domenica 6 novembre ore 18 al Teatro Lauro Rossi terzo appuntamento con I concerti di Appassionata. L'Ensemble Micrologus presenta un programma dedicato alla musica del XV e XVI secolo nelle corti di Ferrara e Mantova.
Sabato 12 novembre ore 21 Teatro dell'Aquila- Fermo - Rete Lirica delle Marche - Macbeth di Giuseppe Verdi - Nuova Produzione Regia Pier Luigi Pizzi (repliche a Ascoli Piceno il 19/11 e a Fano il 26/11)
Giovedì 17 novembre ore 21 Teatro Lauro Rossi Macerata I Concerti di Appassionata Seem Sax Quartet - Da Bach a Piazzolla
Sabato 19 novembre Macerata Jazz - Teatro Lauro Rossi ore 21.15 - Melissa Aldana Quartet "12 stars"
Mercoledì 30 novembre ore 21 Teatro Lauro Rossi Macerata I Concerti di Appassionata Quintetto Sirio - Neri, Schubert, Pujol
* Grazie alle convenzioni attive i soci Amici dello Sferisterio possono usufruire del 10% di sconto sul biglietto al Teatro Pergolesi di Jesi e acquistare i biglietti per i Concerti di Appassionata - Macerata a 15euro anziché 20euro
Sabato 15 e domenica 16 ottobre a Pollenza si svolgerà Buon Compleanno Maestro! Una due giornidedicata al grande compositore al quale il comune maceratese è fortemente legato. Pollenza, infatti è l ’unico comune delle Marche a vantare un monumento a Giuseppe Verdi, opera di Vittorio Morelli. A lui sono intitolati il Teatro Comunale -progettato, tra l’altro da Ireneo Aleandri- e il complesso bandistico. Nicola Benedetti, noto basso ottocentesco, nato a Pollenza, fu il primo interprete del ruolo di Banco nel Macbeth al debutto dell’opera a Firenze nel 1847.
Il fine settimana prevede un fitto programma di eventi per tutte le età organizzato dall’Associazione Amici dello Sferisterio e dalla Domus in Arte con il patrocinio, il sostegno e la collaborazione del Comune di Pollenza, la Proloco-Corporazione del Melograno, la Società di Mutuo Soccorso, il Complesso Bandistico Giuseppe Verdi, l’Associazione Stile ‘800 e l’Associazione Culturale CTR-Tema Riuniti e Linfa Vitale.
Si parte alle 15,30 nella sala convegni del Comune di Pollenza con Aida e Traviata (ore 15,30 e 16,45) insieme agli attori della CTR che, accompagnati da soprano e violino presenteranno ai bambini e ragazzi (6- 11 anni) una riduzione delle due famose opere verdiane.
A seguire -alle 17,30- per i più piccoli (3-6 anni) si andrà alla scoperta della musica e della vita del compositore con letture e un laboratorio musicale a cura dei lettori volontari pollentini. Nella Sala Nobile del Comune a partire dalle 16 il laboratorio di danze di società ottocentesche a cura di Stile ‘800.
Presso la Biblioteca Comunale recentemente riaperta al pubblico, dalle 16 alle 19 saranno a disposizione libri e pubblicazioni dedicati a Giuseppe Verdi.
Domenica, oltre alla possibilità di visitare il Teatro Comunale a cura della Proloco (dalle 9 alle 10,30 per prenotazione 335.6934922) al Caffè del Teatro in Piazza Libertà, a cura della Società Operaia è previsto “A colazione con Giuseppe Verdi” una conversazione con Marcello La Matina, Pietro Molini e Fabio Sileoni che parleranno dell’influenza che Verdi ha avuto nella società e del suo legame con Pollenza.
Per chi ha voglia di cimentarsi nel canto, alle 10 nella sala convegni del Comune il baritono Gianluca Ercoli condurrà il laboratorio “Và pensiero”
Alle 18 gran finale al Teatro Comunale Giuseppe Verdi con Note Verdiane, un concerto che vedrà protagonisti il complesso Bandistico con una medley verdiana, l’associazione Stile’800 nel Gran Ballo Verdiano e i giovani cantanti Margherita Hibel (soprano), Laura Tomasucci (soprano) e Giuanluca Ercoli (baritono) accompagnati al pianoforte da Irene Filaggi che presenteranno delle arie verdiane. Ingresso libero
Si potranno inoltre gustare sapori verdiani al Caffè Centrale in Piazza Libertà (tel. 346 5389330) e alla Domus Historical Food – Rione Trebbio (339.7983768)
E' online su Issu la newsletter n. 6 dedicata al Barbiere di Siviglia che torna da venerdì 12 agosto 2022 allo Sferisterio dopo quasi venti anni di assenza.
Il capolavoro più celebre di Gioachino Rossini sarà in scena con il nuovo allestimento vincitore del concorso internazionale per regia, scene e costumi riservato ad artisti under35, realizzato nel 2020 in collaborazione con Opera Europa e Rossini Opera Festival.
Regia di Daniele Menghini, con le scene di Davide Signorini, i costumi di Nika Campisi e le luci di Simone de Angelis.
Grazie alle collaborazione instaurate, gli Amici dello Sferisterio in regola con l'iscrizione 2022 possono usufruire di sconti per la partecipazione ai concerti presso i seguenti festivale e appuntamenti musicali:
* Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi per la stagione teatrale 2022/2023 che prevede una tariffa ridotta del 10% per l'acquisto dei biglietti per gli spettacoli promossi dalla fondazione. La tessera di adesione in corso di validità dovrà essere mostrata al momento dell'acquisto.
spettacoli promossi dalla fondazione. La tessera di adesione in corso di validità dovrà essere mostrata al momento dell'acquisto.
Qui maggiori informazioni sulla XXII ed. del Festival Pergolesi Spontini e sulla 55a Stagione Lirica
* Fondazione Arena di Verona per la stagione d'opera 2022 che prevede una tariffa ridotta del 10% per l'acquisto dei biglietti per gli spettacoli promossi dalla fondazione. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi alla segreteria. Qui il calendario completo
* Macerata Opera Festival per la stagione d'opera 2022 che prevede una tariffa ridotta del 20% per l'acquisto dei biglietti per gli spettacoli. . Qui il calendario completo ( per i soci in tegola con l'iscrizione al 6 giugno 2022)
* Camerino Festival 36a edizione 2022 che prevede una tariffa ridotta per l'acquisto dei biglietti per gli spettacoli. Qui il calendario completo
e le informazioni per l'acquisto biglietti e abbonamenti
* VII edizione di CINGOLI MUSICA, rassegna musicale che si svolgerà dal 31 luglio al 21 agosto 2022 (programma in gallery)
E' online su Issu il numero n. 5 della newsletter Amici tutta dedicata a Tosca.
Giochi, cruciverba, curiosità e anche ascolti. L'opera va in scena sul palcoscenico dello Sferisterio dal 22 al 31 luglio 2022.
Tosca è un'opera lirica in tre atti di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. La prima rappresentazione si tenne a Roma, al Teatro Costanzi, il 14 gennaio 1900.
Allo Sferisterio l'opera di Puccini è andata in scena dieci volte per un totale di 42 rappresentazioni. Nel 1968 nel ruolo di Scarpia il baritono Tito Gobbi, Nel ruolo di Tosca si sono succeduti grandi soprano come Raina Kabaiwanska, Monserrat Caballè e Grace Bumbry mentre Cavaradossi è stato interpretato tra gli altri da Placido Domingo e José Carreras.
L'ultima volta nel 2014 in occasione della cinquantesima edizione del MOF.
* in galleria fotografica le istruzioni per giocare con Tosca (gioco dell'oca)
L’Associazione Amici dello Sferisterio e il Corso di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, sono lieti di annunciare l’apertura della mostra UNA FAVOLA PER KLEE. La scenografia e i burattini di Maria Signorelli che sarà inaugurata il giorno 4 luglio alle ore 18.00 presso i prestigiosi spazi della Banca d’Italia di Macerata.
Cuore della mostra è la preziosa scenografia dello spettacolo “Una favola per Klee” di Maria Signorelli, andato in scena nel 1983, da un testo di Pinin Carpi, con le musiche di Bruno Nicolai e la regia di Giuseppe di Martino. Oggi questa scenografia, completa di tutta l’attrezzeria oltre a numerosissimi burattini, a distanza di quasi quarant’anni, ritorna a prendere vita grazie a Enrico Pulsoni, professore e titolare del corso di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, cui le figlie di Maria Signorelli, ovvero Giuseppina e Maria Letizia Volpicelli hanno delegato la custodia di tale patrimonio, donandolo all’istituzione accademica maceratese, oltre un decennio fa.
Maria Signorelli, che è stata la più celebre burattinaia dello scorso secolo, assistente di Anton Giulio Bragaglia e collaboratrice di Enrico Prampolini. Membro del Consiglio mondiale dell’Unima (Union Internationale de marionette), ha fondato l’Opera dei burattini alla quale hanno collaborato i maggiori scenografi, musicisti e registi italiani e internazionali. A lei è dedicata questa mostra che ha luogo a 30 anni esatti dalla scomparsa, avvenuta a Roma il 9 luglio 1992.
Gli studenti del Corso di Scenografia, che hanno svolto un eccellente lavoro di documentazione e di restauro di tutti gli elementi della scenografia, sono anche gli autori dell’ideazione del progetto espositivo. Grazie alla disponibilità della Banca d’Italia e con la preziosa collaborazione dell’Associazione Amici dello Sferisterio, questo suggestivo patrimonio storico e artistico, questa magica scenografia, potrà per la prima volta essere ammirata da un vasto pubblico, non solo di appassionati ma da tutti coloro che avranno desiderio di conoscere un importantissimo pezzo di storia di questo genere di teatro. La mostra ha anche e soprattutto una valenza didattica e vuole anche sollevare l’urgenza di una definitiva collocazione della preziosa scenografia sicché da renderla fruibile alla cittadinanza e patrimonio della collettività.
Inoltre, durante il periodo di apertura, in collaborazione con la libreria Bibidi Bobidi Book, saranno previsti degli appuntamenti per bambini alla scoperta della mostra con letture della storia "L'isola dei quadrati magici" di Pinin Carpi da cui Maria Signorelli ha preso spunto per "Una favola per Klee"
UNA FAVOLA PER KLEE La scenografia e i burattini di Maria Signorelli
PALAZZO DELLA BANCA D’ITALIA Corso G. Matteotti 37 (MC)
dal 04 al 31 luglio 2022 - Opening | lunedì 04 luglio ore 18.00
Orario di visita: tutti i giorni dalle 17.00 alle 20.00
Venerdì 27 maggio 2022 alle 18,30 con la collaborazione della Domus Historical Food e della Sartoria Ricci, dedicheremo una serata a Wladimiro Tulli occasione del centenario della nascita dell'artista maceratese.Sarà presentata una piccola esposizione di sue opere inedite, provenienti da collezioni private e insieme a Marcello La Matina, MariaLetiziaPapiri, Luigi Ciucci, Riccardo Ricci e chi vorrà condividere con noi altri ricordi ci intratterremo in una piacevole conversazione con racconti su Tulli, come pittore, designer, ma anche come uomo e amico. È prevista una degustazione di piatti interpretati dal Ricettario Futurista di Marinetti:Aerovivanda (Fillìa)Antipasto intuitivo (Colombo-Fillìa)Uova divorziate (Giachino)Risoverde (Giachino)Bue in carlingaOmaggio a Tulli (Domus)Datteri al chiaro di luna (Sirocofran)Mammelle Italiane al sole (Mori)Vermouth, Cedrata, Bitteer, Bellini, Acqua e Vino.E' NECESSARIA LA PRENOTAZIONE al numero 335.6934922Quota di partecipazione €25 soci, €30 non soci.
Dopo la presentazione del suo libro "Le donne di Rossini", Venerdì 22 aprile p.v. alle 18 presso la Sala Biblioteca della Società Filarmonico-Drammatica, Via Gramsci, Macerata torna a trovarci Roberta Pedrotti, giornalista e critico musicale, studiosa di drammaturgia musicale per un appuntamento tutto dedicato a Rossini e al Barbiere di Siviglia.
Roberta Predrotti dirige “L’ape musicale”, rivista online di musica, arti e cultura e ha pubblicato recentemento il suo ultimo libro "Storia dell'opera lirica, dalle origini ai nostri giorni" (2019)
Due appuntamenti, il 26 febbraio e il 19 marzo 2022 dedicati al piacere del ricevere il cui filo conduttore è stato il melodramma.
Nelle opere di tanti compositori la tavola è un luogo di incontro e di confronto. Le feste a casa di Violetta e Flora in Traviata, la locanda della Pernice in Falstaff, la cena con il convitato di pietra nel Don Giovanni mozartiano o quella a due in Tosca. Per non citare poi tanti pezzi musicali e balletti dedicati al cibo e alla passione dei musicisti per la cucina.
I due appuntamenti si sono svolti nella accogliente cornice di Maymarca, luogo ricco di profumi e spinti culinari.
Giulia Macrì giornalista e ha accompagnato i presenti alla scoperta del buon cino e del piacere di organizzare momenti di incontro partendo dai suggerumenti che Lucia Rosa aveva preparato con i racconti della vista cittadina maceratese tra la fine sell'ottocento e i primi anni del novecento in occasione delle cosidette "Stagioni di Carnevale" e dei momenti operistici più significativi nonchè delle curiosità legatae alle passioni cilinare di importanti compositori come Gioachino Rossini e Giuseppe Verdi. Il tutto accompagnato dalla lettura di contributi a tema a cura di Fulvia Zampa.
Non sono ovviamente mancati assaggi a tema preparati dall'Osteria dei Fiori
Tutto esaurito in entrambe le date.
A febbraio ripartirà la programmazione degli incontri degli Amici dello Sferisterio.
Dopo la lunga pausa dovuta alla situazione pandemica e in attesa di conoscere il cartellone del Festival maceratese, gli Amici focalizzaranno l'attenzione sul rapporto che lega il melodramma al cinema. Il primo incontro è programmato per il prossimo 15 febbraio 2022 alle ore 18,00 e darà il via a un ciclo di appuntamenti che prevedono la visione di alcuni film selezionati preceduti da momenti di approfondimento.
L'incontro introduttivo avrà come relatore il prof. Anton Giulio Mancino, docente UNIMC, saggista e critico cinematografico. La programmazione continuerà fino a maggio con altri appuntamenti su diversi temi legati alla musica e all'opera con tanti ospiti.
In occasione dei duecento anni della nascita del basso pollentino Nicola Benedetti gli Amici dello Sferisterio in collaborazione con l'associazione culturale CTR presentano un evento dedicato ai bambini tra i 6 e gli 11 anni presso il Teatro Giuseppe Verdi a Pollenza.
Macbeth ha grande desiderio: quello di diventare Re, e poter finalmente cingere il suo capo con la corona di Scozia, così come gli hanno predetto le tre streghe... Fantasmi, streghe e misteri dal capolavoro di William Shakesperare, dove il bello è brutto e il brutto è bello. Una storia che Giuseppe Verdi trasforma in una delle sue opere più famose che debuttò al teatro della Pergola a Firenze nel 1847. Tra gli interpreti un giovane e già affermato cantante ricopre il ruolo di Banco. Si chiama Nicola Benedetti. Era nato a Pollenza nel 1821.
Sarà la sua "ombra" ad accompagnare i giovani spettatori alla scoperta del capolavoro verdiano. Un racconto in cui la storia senza tempo dello scrittore inglese e dei personaggi da lui creati si intreccia con quella del compositore di Busseto e del cantante pollentino. Un pomeriggio alla scoperta del capolavoro letterario e musicale che continua ad affascinare grandi e piccoli.
Prenotazioni su Eventbrite
Torna l'appuntamento "La Prima del Teatro alla Scala tra Amici!"
Ti aspettiamo allo Sferisterio, nella Gran Sala martedì 7 dicembre 2021 dalle 17.
Dopo una breve introduzione dell'opera verdiana, dalle 18 assisteremo insieme alla proiezione della Prima in diretta dalla Scala.Tre motivi per venire... ritrovarsi insieme allo Sferisterio e approfittare per scambiarsi gli auguri di buone feste, scoprire le novità della programmazione associativa 2022 e assistere al Macbeth, con la regia di Davide Livermore. Si, proprio il regista del nostro Don Giovanni #biancocoraggio!
L'ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria.I posti (max 2 a persona) non sono numerati.
Ti ricordiamo che l’accesso sarà consentito solo con il Green Pass o altra certificazione sostitutiva, indossando correttamente la mascherina per tutta la durata dell'evento.
Per prenotare il proprio posto www.eventbrite.com
Sabato 30 ottobre dalle 16,30 alle 19 l’Associazione Amici dello Sferisterio apre le porte della sua sede in Viale Martiri della Libertà 51 ai bambini dai 6 agli 11 anni per un pomeriggio horror all’opera.
Ogni 30 minuti saranno accolti gruppi di bambini (6/8) per raccontare le magiche, misteriose, fantastiche storie dell'opera!
L’evento è gratuito con prenotazione obbligatoria. Per prenotarti invia un sms o un messaggio WA al numero 335.6934922 o via mail amicidellosferisterio@gmail.com
(Ingresso con Green Pass per gli accompagnatori e mascherina obbligatoria)
Storia, arte, musica e bellezza. Villa la Quiete, anche nota come Villa Spada a Treia, ha ospitato domenica 19 settembre il primo incontro in presenza degli Amici dello Sferisterio dopo la pausa forzata di oltre un anno a causa della pandemia.
“Lo Sferisterio fuori le mura. Villa Spada di Treia tra sport, poesia e mecenatismo”. Ad accompagnare i soci e gli amici dell’Associazione, Lucia Tancredi. Un incontro en plein air nel giardino della villa durante il quale, partendo dalla ricorrenza dei 200 anni dalla composizione dell’ode “A un vincitore nel pallone” di Giacomo Leopardi, dedicata al celebre giocatore treiese Carlo Didimi che fu non solo campione nel gioco principe dell’epoca ma pure mazziniano convinto e impegnato politicamente, è stato approfondito anche il tema del mecenatismo che diventò fonte di cultura negli anni che seguirono la Rivoluzione francese.
Tanti sono i personaggi noti e meno noti che sono stati citati: Lavinio de’ Medici Spada - il proprietario più illustre -che lì visse per un breve periodo con la contessa polacca Natalia Komar, ex allieva di Chopin e grande amante della cultura- passando per Giacomo Beltrami e Dolores Prato - solo per citare i più noti protagonisti di un racconto che ha svelato la straordinaria storia del luogo e il legame con la storia dello Sferisterio.
" La Villa porta la firma del grande Valadier che ne fa lo schizzo nel taccuino III, quello delle opere realizzate -ha esordito Lucia Tancredi prima di entrare nel vivo del racconto- e sua è la specialissima interpretazione in cui la Bellezza deve coniugarsi a un'architettura di servizio rispettosa del passato: il rifacimento di un convento cinquecentesco che nel 1036 era una chiesa con una selva. L'Illuminismo e il culto laico della Natura, il Neoclassicismo con le sue forme chiare, il pittoresco romantico convivono insieme. Si passeggia tra il tempietto egizio e quello neogotico, si attraversa la selva fino alla radura in alto, dove il giro dell'orizzonte è un capolavoro di per sé. "
A dare il benvenuto agli Amici dello Sferisterio, il sindaco di Treia Franco Capponi che ha portato il saluto dell’Amministrazione che ha aperto il giardino della Villa per ospitare l’incontro. “Sono molto orgoglioso che Villa Spada possa accogliere eventi come questo. Abbiamo reso agibile il parco e durante l’estate la villa è stata teatro di diversi appuntamenti. Speriamo di poterla utilizzare sempre di più dopo i lavori di restauro e recupero che partiranno il prossimo anno”.
La presidente dell’Associazione Lucia Rosa, nel ringraziare il Comune per l’ospitalità e disponibilità e tutti i presenti, ha anticipato che il direttivo sta già lavorando alla nuova programmazione, rinnovando le storiche collaborazioni e aprendone di nuove. “Contiamo di presentare il programma per il 2022 ai soci e a tutti coloro che sono interessati alle nostre attività nelle prossime settimane”.
Aida e Traviata raccontate ai più piccoli: gli appuntamenti estivi dedicati ai giovani melomani.
Gli incontri, organizzati dagli Amici dello Sferisterio con la CTR e inseriti nell'ambito delle attività collaterali del MOF si sono svolti nell' affascinate cornice di Fonte Maggiore e nel suggestivo cortile inferiore di Palazzo Buonaccorsi.
Tanti i bambini presenti che hanno seguito con interesse e curiosità le storie raccontate.
Un grazie al #macerataoperafestival che ci offre sempre l'opportunità per questa bella collaborazione, all'associazione culturale #CTR,
all' #AccademiadiBelleArti di Macerata per l'immancabile collaborazione e a #CesarinaCompagnoni che ha seguito e preparato la parte musicale con Chiara Cavagliano al violino e Laura Tomasucci soprano. Non poteva mancare #coldiretti per la merenda.
Le belle foto di #alfredotabocchini
In occasione del Centenario dalla prima rappresentazione dell'Aida allo Sferisterio di Macerata (1921-2021), abbiamo chiesto al Prof. Marcello La Matina di accompagnarci in una rilettura dell'opera verdiana che aprirà il 23 luglio 2021 il Macerata Opera Festival. Il testo che trovate qui pubblicato è un estratto del contributo che il Professore ci ha inviato e che pubblicheremo in forma completa in formato cartaceo.
Intanto, buona lettura e buon Festival a tutti!!
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(di Marcello La Matina)
1. Prologo
La mia prima Aida fu quella palermitana del 1980, al Teatro Massimo. Ero molto giovane e studiavo composizione. Quell’anno venne a dirigere l’opera verdiana il giovanissimo Roberto Abbado, allora esordiente venticinquenne. Per me che passavo il tempo a compulsare le partiture dei grandi si profilava un’occasione memorabile per imparare qualcosa di vero della messa in scena. Volevo vedere tutto quel che faceva il direttore e per questo non v’era luogo migliore che la “piccionaia”, dove stazionavano gli appassionati della claque. Così, mi feci prendere nella claque e potei assistere a ben undici rappresentazioni.
L’esperienza di tutte queste recite fu per me magnifica e nuova. Tuttavia, sentivo che il suono delle esecuzioni non appagava la mia curiosità: esso era pulito, levigato, frutto di concertazioni sapienti. Io però volevo sapere come nasceva, dove prendeva forma. Decisi che dovevo ad ogni costo assistere anche alle prove d’orchestra. Il mio tentativo fu maldestro: mi scoprirono subito e mi cacciarono. Ma gli audaci hanno sempre una stella che li aiuta. Quell’anno studiavo privatamente con il maestro Girolamo Arrigo, che era il direttore artistico del Teatro Massimo. Gli confidai il mio desiderio ed egli, inaspettatamente, mi diede la chiave del suo palco personale. Seduto comodamente accanto all’orchestra, potei così osservare, prova dopo prova, la nascita di quel capolavoro: era come se Verdi stesse scrivendo la sua Aida in quegli stessi giorni sotto i miei occhi.
Una sera, alla fine della prova generale, il Maestro Arrigo mi avvicinò per chiedermi cosa ne pensassi. Non ricordo le parole, ma dovetti dire qualche cosa di stupido, perché subito dopo sentii il maestro dirmi «Aida non è un’opera equestre. Spesso lo si crede in buona fede, ma Aida è un’opera intima, dove tutto accade nello spazio dal quale il Potere si ritira. E questo spazio è il territorio di Amore». «Sì, Maestro, osservai, ma le parate, i costumi…». «Sono apparati del potere, funzionali alla manifestazione di una esteriorità che l’opera di Verdi costantemente si lascia sullo sfondo. Quel che conta non accade mai in mezzo ai carri e ai cavalli, ma nelle pieghe delle voci femminili». «E Radames?», osservai. Il Maestro Arrigo mi guardò con paziente benevolenza; e, mentre le strade di Palermo si tingevano dei colori e delle luci delle bancarelle serali, egli mi impartì la più bella lezione d’opera lirica che io avessi mai ricevuto fino a quel momento. Non ne ricordo le parole esatte, ma il senso l’ho custodito.
2. L’Egitto, il Potere e Aida
Gli Egizi hanno elaborato una solida teoria del Potere, essi si sono votati e hanno votato le vite dei loro schiavi alla edificazione di una dimora per il Potere. Nessun popolo ebbe prima di loro un’idea così solenne e articolata del potere; che significava amministrazione, comando, esibizione simbolica, ma che privilegiava la dimensione temporale, la permanenza, l’eternità. Ecco perché erano ossessionati dalla morte, dall’aldilà e dalle liturgie del mondo dei morti. Il potere secondo gli Egizi consisteva soprattutto nella sua trasmissione, nel garantire questa trasmissione ad ogni costo.
Per questo in Egitto tutto funzionava come un immenso calendario cosmico, dove ogni evento era funzionale alla successione, alla trasmissione di questo potere. Perfino la morte era addomesticata, affinché propiziasse i viaggi nell’aldilà, mentre la terra e il cielo non erano che enormi viscere, dalle quali trarre segni e auspici di futura potenza. Il fiume Nilo, le piene, le fasi alterne della Luna, l’abbondanza del raccolto: tutto parlava di questa volontà di permanere. Anche la solennità della scrittura e la maestà dei templi erano funzionali a questa idea della regalità e della comunicazione, o, meglio, del Regno inteso come comunicazione.
Tutto questo apparato “diacronico” è visibile nell’opera verdiana già dalle prime battute, attraverso la struttura concertante che sancisce e poi accompagna l’investitura di Radames, propiziata dalla dea Iside. Cielo e terra si toccano nella designazione del Capo militare, che impersona e attualizza il Potere nella sua eterna infaticabile comunicabilità.
E però, il Potere (in quanto dispositivo comunicativo) non cede quasi mai a qualcosa che gli assomiglia: non cede a un altro potere (che lo ingloberebbe, rimanendogli estraneo). Il potere non cede che a ciò che può vincerlo perché si presenta dissimile. Nell’Egitto di Aida, il potere si inchina – sia pure solo per un momento – davanti all’amore e alla gelosia di due donne che si fronteggiano in un ricamo lussureggiante di schermaglie a distanza.
Questo amore apre una finestra su un mondo complesso, quello femminile, non privo di potere ma irriducibile alla linearità del potere maschile. In Aida c’è l’amore che ognuna delle rivali, Amneris e Aida, coltiva per il guerriero Radames; e c’è anche l’odio, che si mette di traverso perfino ai rapporti istituzionali (padre/figlia, amante/amata). Così, in Aida, al grandioso mondo degli uomini, a questo immenso simulacro del potere, si contrappone non già un altro potere, ma una tormentata vicenda di amori, passioni, gelosie e invidie che lentamente avvelenano la logica della conquista militare e della sua traduzione in potere spendibile.
La comunicazione del potere si inceppa, la macchina sembra vacillare davanti al desiderio e alla sua declinazione femminile. L’asse ‘Amneris’ – ‘Aida’ traduce in un linguaggio intimista le trame e le geometrie del potere degli uomini. Da fuori, si vede il mondo come la gente comune deve vederlo; perché il potere deve essere visto nella sua potenza. Ma da dentro – cioè, nel canto solista, nelle voci che si alternano e si fronteggiano – quel che accade è il cuore della vicenda.
3. L’Egitto Verdiano
Quando Verdi scrive Aida, l’Egitto è diventato una vetrina di potenza coloniale e uno spettacolo. Frequentato da francesi, tedeschi e studiosi d’ogni parte, è il teatro di incredibili scoperte archeologiche. La scoperta della pietra di Rosetta, la decifrazione dei geroglifici ad opera di Champollion, gli scavi condotti con incredibile lena, sono le premesse alla fondazione del Museo Egizio del Cairo, voluto da Auguste Mariette, professore del Collège de France, incaricato di redigere il primo catalogo degli schizzi e degli appunti dei disegnatori di Champollion.
Conquistato dalla terra dei Faraoni, anche Mariette si imbarca per l’Egitto e nel giro di pochi anni porta alla luce enormi tesori. Nasce quell’enorme mausoleo che è il Museo Egizio del Cairo e prende forma tra gli europei colti quell’idea dell’antico Egitto che è ancora ben viva nel nostro immaginario. La trama di Aida, come è filologicamente accertato, viene proprio da un bozzetto di Auguste Mariette, rielaborato e messo in versi dal poeta Antonio Ghislanzoni a beneficio del musicista italiano. Verdi non aveva accettato di scrivere un’opera originale per l’occasione della apertura e della inaugurazione del Canale di Suez. Ma accettò l'incarico per l'inaugurazione del Teatro dell'Opera del Cairo nel 1871. L’idea presentava però non pochi problemi di ideazione e di realizzazione.
Primo fra tutti: che rapporto c’è tra l’Egitto degli archeologi e l’Egitto di Giuseppe Verdi? Di certo, il musicista italiano non era interessato a celebrare i fasti di quel “nuovo” Egitto. Le sue iniziali ritrosie verso il soggetto nascondono forse il timore di una strumentalizzazione della musica; di certo, gli diede fastidio che l’opera, alla sua prima rappresentazione nel 1871 avesse come spettatori soltanto dei personaggi politici e dei membri dell’establishment politico finanziario. Altre riserve si desumono dalla corrispondenza tra Verdi e l’editore Giulio Ricordi: alle raccomandazioni dell’editore di attenersi al profilo storico convenuto nel contratto, il musicista risponde con una certa noncuranza, quasi a voler significare che il pregio dell’opera non consisterà nel suo presunto realismo, quanto nella dinamica delle passioni che saprà muovere.
Aida, dunque, opera intima, come aveva compreso il mio buon maestro Girolamo Arrigo. Al quale non dava punto fastidio (come direttore artistico) la mancanza di un palco girevole o di una scena sovranamente occupata da armigeri e cavalli; a patto che le voci fossero quelle giuste, che il contrappunto fosse preciso e i dialoghi ben scanditi: il compositore dettava la linea al Direttore artistico; come sempre dovrebbe essere.
4. Aida, prigioniera che imprigiona
Ma torniamo alla storia. Mentre la guerra minaccia la città degli uomini, l’amore per Radames minaccia la città delle donne, quel regno nel Regno che Amneris è chiamata a rappresentare. Il triangolo è la figura di questo conflitto tra due mondi: l’amore ufficiale, se così si può dire, l’amore legittimo, e l’amore infedele. L’opera di Verdi parla due linguaggi: se da un lato stimola lo spettatore a riconoscersi nella parata di gloria per la vittoria militare conseguita da Radames, dall’altro mina ogni certezza del guerriero “gloria dell’Egitto”, mostrandolo alfine preda (più che vincitore) della sua stessa conquista. Aida è la prigioniera che tiene prigioniero il suo conquistatore: questo il senso dell’opera.
Si comprende allora perché il maestro Arrigo vedesse nella macchina spettacolare un ausilio e un pericolo: un ausilio, se impiegata per far emergere il conflitto interno all’elemento maschile (“Egizio” Vs “Etiope”); un pericolo, se resa incapace di mostrare il conflitto tutto interno all’elemento femminile (“Amneris” Vs “Aida”). Il movimento della trama esalta la dialettica tra sicurezza e pericolo. La guerra sembra essere il pericolo: essa introduce un rischio nella città degli uomini, minaccia la stabilità e chiede una coalizione di forze. La benevolenza, l’amore dell’Egitto – e di Amneris – per il soldato Radames sembrano offrire la risposta tranquillizzante che metterà fine all’ansia del conflitto.
Al contrario, sarà proprio l’amore a disunire, a minacciare il regno, destabilizzando quell’equilibrio che il conflitto aveva restaurato. L’amante Aida sarà alla fine sconfitta dal Regno, perderà la sua stessa vita, ma consegnerà all’eternità il suo amore per Radames e con lui accetterà di morire. In quest’opera, tuttavia, non vi sono in senso proprio né vinti né vincitori. A parte il linguaggio musicale, che Verdi riesce a modellare in un equilibrio perfetto tra lessico amoroso e gergo bellicoso, tra profumo di donna e odore di guerra.
Tanti anni sono trascorsi da allora e del mio buon maestro conservo tanti altri bei ricordi. Ma quell’Aida, vista alle prove, seguita in ben 11 rappresentazioni e poi commentata per le vie di Palermo con lui, resta ancora per me la rivelazione dell’enorme potere che la musica detiene su ogni altro elemento della scena. Perché è alla musica, infine, che spetta il compito di mostrare, o nascondere, l’interiorità che nessuna parola e nessun gesto possono additare.
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Nel febbraio 2019 l'Associazione Amici dello Sferisterio dedicò un incontro alla figura del basso Nicola Benedetti che a Firenze ricoprì per primo il ruolo di Banco nel Macbeth di Giuseppe Verdi.
Benedetti, nato a Pollenza nel 1821, cantò in Italia e all'estero e ottenne sempre ottimi successi.Il 18 giugno 2021, in occasione del bicentenario della nascita, il Comune di Pollenza ha organizzato un evento presso il Teatro Giuseppe Verdi dedicato al cantante.
Verrà presentato il libro " Nicola Benedetti. Celebre basso verdiano (1821-1875)" scritto da Fabio Sileoni.
Parteciperà, in una conversazione con l'autore moderata dalla presidente dell'Associazione Amici dello Sferisterio Lucia Rosa, il Prof. Piero Mioli.
In programma anche la presenza del basso Andrea Silvestrelli accompagnato al pianoforte da Stefano Grassoni, con arie tratte da alcune opere verdiane.
L'ingresso è libero con prenotazione obbligatoria
A pochi giorni dall'inizio dell'edizione 2021 di Musicultura Marcello La Matina, socio Amico dello Sferisterio, ci regala questo bel ricordo di Piero Cesanelli
"Amante delle buone letture, appassionato del cinema francese, grande conversatore, Piero Cesanelli, era soprattutto un musicista innamorato del silenzio. Tutto nella sua vita ha parlato per lui, al posto di lui. Le sue canzoni, il suo amore per una sola donna – la moglie Paola – l’ideazione e la conduzione più che trentennale del Festival “Musicultura” sono state le tre parole fondamentali del suo linguaggio. Piero era capace di fissare in pochi tratti uno stile, un testo, un’atmosfera. Ma la sua voce, per lunghi momenti, erano gli occhi erranti tra le cose, spesso posati sulle persone amate e anche sui suoi amici animali con indescrivibile tenerezza.
Piero Cesanelli ha cavalcato, muovendosi con eleganza e discrezione, i decenni più caldi della musica d’autore italiana. Ha scritto canzoni importanti, ha vissuto sodalizi duraturi, da De Andrè a Roberto Vecchioni, da Lucio Dalla a Fabrizio Frizzi. Ma, soprattutto, inventandosi nel 1990 il “Premio Città di Recanati” – poi divenuto “Musicultura” – ha tenuto desto presso il grande pubblico italiano l’amore per la canzone e per i cantautori. Il suo carattere schivo ne faceva il Direttore Artistico ideale: che si parlasse di musica o di cucina, di analisi melodica o di progetti discografici, Piero era sempre un pensiero più avanti degli altri. Ascoltava i giovani autori con l’aria di chi si trovi lì per caso; salvo poi formulare, con assoluta semplicità e in schietti sintetici enunciati, quei giudizi che rivelavano la sua connoisseurship e che erano diventati la sua cifra stilistica. Se ne è andato in settembre, un paio di anni fa, lasciando nel cuore di tutti una Odissea di viaggi musicali, fatti o da fare. Piero Cesanelli, musicista elegante e riservato come pochi, sapeva voler bene, era un uomo gentile e premuroso. E trovo bello che lo si pianga, perché le sue doti erano e sono molto rare. Un privilegio averlo conosciuto. Da lui ho molto imparato."
E' online il primo numero della nostra nuova newsletter. Un piccolo "giornalino" nato durante queste ultime settimane e dedicato a piccoli e grandi melomani, in una unione non casuale.
Il formato e i contenuti, sebbene apparentemente dedicati ai più piccoli, rispondono alle domande e alle curiosità di tutti : figli, nipoti, amici con i quali condividere il racconto di una passione attraverso il racconto e il gioco.
Il primo di almeno quattro numeri complessivi ai quali stiamo già lavorando dedicati alle opere in cartellone quest'anno e non solo.
Ma non vogliamo svelarvi di più
Potete leggerlo in forma digitale a questo link. Se volete ricevere una copia cartacea scriveteci amicidellosferisterio@gmail.com
Un ringraziamento speciale a chi ha dedicato il proprio tempo a scrivere i testi e a impaginare il tutto.
Venerdì 9 aprile si apriranno i «5 Seminari sulla Voce», moderati dal professore Marcello La Matina e organizzati dagli studenti dei Corsi di “Filosofia della Voce” e di “Semiotica e Filosofia del linguaggio” all’Università di Macerata. Il primo Seminario sarà tenuto dalla psicoterapeuta Stefania Andreoli (9 aprile, ore 10) che tratterà del rapporto tra voce e violenza nell'adolescenza; a seguire, si terranno gli incontri con: la pianista Ottavia M. Maceratini (19 aprile, ore 15) che rifletterà sula sentiero che lega la musica e il pianoforte alle forme della ricerca del Sé nelle filosofie orientali, il semiologo e saggista Gianfranco Marrone (29 aprile ore 9) che parlerà della dimensione narrativa della pigrizia umana e della sua "fatica" , l’attrice Rebecca Liberati (7 maggio, ore 15) che mostrerà la Voce all'opera in quanto dispositivo lacerante e infine il filosofo Emanuele Coccia (10 maggio, ore 15). I Seminari saranno diffusi in streaming sul canale youtube SemeioVox. La bella locandina è stata realizzata da Maria Jessica Romano, Alessia Romano, il disegno originale è di Benedetta Rucci.
La narrazione del percorso che portò a maturare lentamente l’idea di mettere in scena un’opera allo Sferisterio non può non tener conto della realtà socio-culturale della città e prescindere dalla storia di una delle associazioni più attive in quel periodo a Macerata: la Società Cittadina di Pubblici Divertimenti.
Solitamente la cronaca rimanda alla figura del Conte Pier Alberto Conti quale unico promotore dell’evento ma, come già accennato, il percorso per arrivare al 1921 fu il frutto di una serie di proposte provenienti da più parti e mai concretizzate per i motivi più disparati.
Nel 1921 Pier Alberto Conti fu l’uomo giusto al posto giusto: nominato presidente della Società Cittadina per i Pubblici Divertimenti nel 1919, riuscì a far germogliare quelle istanze più volte sollecitate e a farle divenire realtà, confermando comunque una costante che, purtroppo, si ripete nel tempo: “le iniziative prendono forma soprattutto attorno all’impegno di pochi privati in determinate circostanze o addirittura per merito di qualche persona, artista o amatore, maceratese o il più delle volte venuta da fuori, desiderosa di creare per Macerata situazioni culturali analoghe a quelle esistenti in centri italiani più grandi o più famosi”[1]
Dal punto di vista economico, negli anni tra il 1871 e il 1896, la Provincia di Macerata era la meno "industriale" della regione e il sistema era fondamentalmente di carattere rurale e mezzadrile. Sebbene esistessero ampi margini per uno sviluppo imprenditoriale, in quel periodo questo era ancora in uno stato embrionale. Inoltre, gli analfabeti in provincia erano ancora l’82,75% della popolazione (il 67.52% se si considera la popolazione in età scolare), dato che inizierà a migliorare nel decennio 1901/1911.
Le relazioni della Camera di Commercio di Macerata registravano i gravi sintomi della crisi agraria nel mercato locale e anche le famiglie nobili maceratesi certamente risentivano della contrazione delle rendite fondiarie. La carenza di spirito imprenditoriale unita alla diffidenza verso il nuovo non contribuiva certo al rilancio e alla crescita dell’economia. L’élite cittadina era formata da coloro che vivevano ancora di rendita, da liberi professionisti, che formavano una sorta di élite nell’élite e, in prevalenza, da una piccola borghesia composta per lo più da impiegati e piccoli/medi commercianti; si registrava ovviamente la mancanza di una classe operaia attiva per i motivi già citati sopra.
Da un censimento del 1868 risulta che sul territorio provinciale insistevano trenta teatri[2] di cui quattro nel solo capoluogo. Molti se pensiamo che la popolazione era di circa 250.000 abitanti distribuiti in 57 comuni e un terzo di questi non superava le duemila anime[3]. Andare a teatro era ancora da molti considerato più un fatto di costume e quello era lo spazio dove si svolgevano gli eventi-spettacolo e luogo di incontro in occasioni particolari e celebrative. Tutto questo, se sommato al fatto che il teatro era sempre assoggettato alle rigide regole e imposizioni degli amministratori comunali, preoccupati di mantenere il bilancio in pareggio, rendeva difficile un vero e proprio percorso di formazione di una coscienza culturale.
Tuttavia, nel periodo dell’Aida al Lauro Rossi diretta da Arturo Toscanini nel 1888 - di cui abbiamo narrato nel precedente articolo - in città era un brulicare di attività ed eventi di vario genere: non importa se piccoli o grandi, pubblici o privati. L’entusiasmo per le serate a teatro con l’opera e l’operetta, il concerto della banda locale, le recite delle filodrammatiche amatoriali così come per eventi più social quali i balli, i corsi mascherati, le sagre, i circhi e i burattini, animava le stagioni.
Sono anni in cui l’arte, la poesia, il teatro, la musica e tutto ciò che costituiva “divertimento” ha un forte impulso e il melodramma, un genere diffuso e apprezzato non poteva non essere in cima alla lista.
Grazie ad una maggiore produzione e circolazione di opere musicali e alla conseguente maturazione di una sensibilità nel pubblico si registra dunque, come altrove, un cambio di passo e il melodramma, la musica e, pian piano anche la prosa, diventano sempre più aspetti imprescindibili della vita culturale cittadina.
A Macerata il Teatro Condominiale[4] passa in mano pubblica nel 1872 avendo il Municipio acquisito le quote dei condomini, firmando un accordo che accontentava un po’ tutti: da un lato l’amministrazione che perseguiva l’interesse collettivo, dall’altro i “condomini” che si trasformarono in palchettisti, mantenendo la proprietà dei soli palchi e assicurando, in cambio, un supporto economico per l’organizzazione delle varie attività, pari a un terzo della “scorta” teatrale. Non si risolveva comunque il problema economico e le cifre messe a disposizione dall’amministrazione non erano quasi mai proporzionate o sufficienti a sovvenzionare in modo adeguato spettacoli di qualità.
Nel 1884 il Teatro fu intitolato all’illustre musicista e concittadino Lauro Rossi, compositore nonché direttore del Conservatorio di Milano dal 1850 al 1871 e poi di quello di Napoli dove fu chiamato a succedere a Saverio Mercadante. Lauro Rossi, ritiratosi a Cremona al termine dell’incarico napoletano moriva il 5 maggio 1885. Solo due mesi prima, il 6 marzo, era venuto a mancare anche lreneo Aleandri l’ingegnere dello Sferisterio.
Come abbiamo già avuto modo di raccontare nel precedente articolo, in città venivano organizzate almeno due stagioni liriche, quella di Carnevale e quella di Fiera, in concomitanza quest’ultima con i festeggiamenti del Santo Patrono a fine agosto per rispondere alle richieste del pubblico.
Gli impresari si adoperavano a proporre titoli e cast pronti per il palcoscenico, ma la macchina organizzativa era sempre piuttosto precaria e l’aspetto economico era ovviamente quello più complesso da gestire. E così, viene affermandosi l’iniziativa dei privati che per gli scopi teatrali, musicali e di “divertimento” si organizzano in comitati, società e associazioni che si prodigavano per rimpinguare la sempre insufficiente “scorta teatrale” messa a disposizione dalle istituzioni pubbliche.
Nel 1891 la proposta teatrale si era arricchita notevolmente a seguito dell’inaugurazione del Politeama Marchetti (successivamente, a seguito di cessione della proprietà, cambierà il nome in Politeama Piccinini). Il proprietario, Anastasio Marchetti, impavido imprenditore, decise di trasformare un fabbricato di sua proprietà inizialmente destinato a essere una fornace, in un Teatro-Politeama, con una capienza di circa 2000 posti, allo scopo di accogliere spettacoli più accessibili e di vario genere, financo il circo equestre. La programmazione prevedeva sia serate d’opera sia spettacoli teatrali, concerti nonché feste, balli e banchetti. Tutto ciò fino al 1935, quando un incendio ridusse in cenere la struttura. Al suo posto venne costruito il Cinema Cairoli, chiuso ormai da diversi anni.
Nasce la “Società Cittadina di Pubblici Divertimenti”
La “Società Cittadina di Pubblici Divertimenti” fu costituita in comitato il 6 marzo 1887 con l’intitolazione provvisoria di “Società Cittadina del Carnevale”. Nell’adunanza del 21 marzo lo stesso comitato deliberava all’unanimità di provvedere a quanto necessario per predisporre lo Statuto e di inviare “una lettera ai più distinti cittadini invitandoli ad aderire”[5] Il primo evento pubblico della novella società, ridenominata Società Cittadina di Pubblici Divertimenti sarà in occasione delle feste per il patrono San Giuliano il 31 agosto con l’organizzazione di una corsa di velocipedi e cavalli mentre per l’approvazione definitiva dello Statuto e per il rinnovo della cariche bisognerà attendere il 1 gennaio 1889. Alla presidenza venne eletto il Marchese Modesto Ciccolini, già vice-presidente all’atto della costituzione.
In città operavano da tempo diverse società e circoli e di volta in volta, per rispondere ad esigenze specifiche nascevano comitati ad hoc. Meritano di essere ricordate la Società del Casino, sciolta nel 1901 dopo oltre novant’anni di attività, la società Filarmonico-Drammatica, attiva ancora oggi e la società Borghigiana, divenuta poi Pro Via Cairoli e oggi nota come Associazione Culturale Le Casette.
La Cittadina, che operava su tutto il territorio comunale e annoverava tra i propri soci persone di ogni ceto sociale, si posizionava dunque a metà strada tra le nobili società del Casino e Filarmonica e le più popolari e di quartiere come la Borghigiana/Pro-Cairoli, facendosi promotrice di iniziative importanti con una certa continuità sia nella programmazione che nell’impegno nei confronti della città in momenti importanti come, a esempio nel 1893 in occasione dei festeggiamenti per l’inaugurazione dell’impianto della luce elettrica o nel 1895 in occasione dell’inaugurazione del monumento a Giuseppe Garibaldi.
La prima fase della vita della società va dalla data di costituzione al 1899. In questo periodo, l’impegno dei soci assicurava un investimento costante a favore delle stagioni liriche al Lauro Rossi o nell’organizzazione di eventi benefici e di iniziative più popolari in occasione delle feste patronali, sobbarcandosi con generosità l’investimento e riuscendo ad assicurare anche delle doti teatrali importanti che consentivano la messa in scena delle opere, spesso anche attraverso l’apertura di sottoscrizioni pubbliche ad hoc.
Nonostante gli sforzi profusi non sempre i risultati erano positivi. Il bilancio della società registrò una perdita di 1.600 Lire sulla stagione 1890, incidente che non creò grandi problemi. Più significativa fu la perdita di oltre duemila lire registrata nel 1895 in occasione della messa in scena della Manon Lescaut di Puccini, titolo che a Macerata debuttava a soli due anni di distanza dalla prima assoluta, opera programmata in occasione dei festeggiamenti per l’inaugurazione del monumento all’eroe dei Due Mondi. Il Comune, chiamato dalla Società a contribuire alla spesa con una sovvenzione straordinaria respinse la richiesta con 15 voti contrari e 6 favorevoli. In merito, il presidente Lamberto Antolisei scrisse: “... In qualunque modo è indiscutibile che questo debito, che improvvisamente viene a gravare sulla Società Cittadina, la riduce in condizioni tali da mettere in serio pericolo la sua esistenza. Altre volte e con l’unico intento di aiutare il piccolo commercio, ha assunto imprese teatrali ed in occasioni di pubbliche feste non si è mai rifiutata di portare un largo contributo in modo da evitare al Municipio spesa e fastidi”. A nulla valsero le proteste. Dal 1899 al 1907 non c’è traccia evidente delle attività della Cittadina.
Questo fa supporre che la Società fu sciolta o forse, esaurito l’entusiasmo dei soci semplicemente sospese le attività.
Nel frattempo, Macerata cambiava e guardava al futuro: la ferrovia nel 1886, il telefono nel 1888, l’acquedotto nel 1889 e l’energia elettrica nel 1893, le prime sale cinematografiche. Si può dire che progresso e divertimento fossero le parole d’ordine del nuovo corso. Allo stesso tempo è evidente l’avvio di un dibattito politico e sociale che vede contrapporsi da un lato coloro che pongono l’attenzione sulla questione sociale e dall’altro i difensori dell’ordine costituito e dello status quo. Non di poco conto il fatto che tra il 1900 e il 1915 erano attive in città ben 38 testate giornalistiche.
Un articolo datato 8 maggio 1907 riporta l’attenzione sulla Cittadina e annuncia che “parecchi ex-soci della Società Cittadina, riuniti nella Fabbrica di Fiammiferi del Sig. Telesforo Machella, stabilirono la fondazione di una nuova Società di Pubblici divertimenti in Via Cavour ….” . Già prima dell’uscita dell’articolo la Società aveva organizzato al Lauro Rossi cinque serate di beneficienza a favore dell’Asilo Infantile Ricci. Sul palco l’operetta goliardica La fuga d’Angelica di Alessandro Billi. Nel ruolo del titolo, un quindicenne Beniamino Gigli che “con la sua voce di soprano estesa, squillante, intonata s’è subito guadagnato il favore degli spettatori”[6] . Il giovane tenore di lì a poco si trasferì a Roma per proseguire gli studi di canto al Liceo Musicale di Santa Cecilia e iniziare nel 1914 la sua importante carriera.
Le attività riprendono con rinnovato ardore. L’evento più significativo dell’anno e destinato a durare per qualche decennio è certamente la prima edizione del “Corso dei Fiori”[7] mentre nel mese di agosto venne organizzato uno spettacolo dedicato al tradizionale Giuoco del Pallone, “da tempo caduto immeritatamente in disuso”[8].
La società torna pienamente in funzione e riprende a proporre, organizzare e sostenere più di un evento: nel 1910 patrocina la messa in scena del Domino Nero di Lauro Rossi in occasione del centenario della nascita del musicista mentre nel 1911 promuove e supporta la Stagione Lirica di Primavera con Andrea Chènier, non solo mettendo la dote ma organizzando persino una raccolta di fondi a sostegno dell’iniziativa tramite la proposta di sottoscrizione di quote da parte di benemeriti cittadini. Nel 1913 organizza la Commemorazione Verdiana nel centenario della nascita del compositore di Busseto, promuovendo la messa in scena della Forza del Destino e nel 1914, poco prima dell’entrata in guerra, organizza la stagione lirica di primavera con la messa in scena della Gioconda di Ponchielli che fu un “successo clamoroso”.
Durante il periodo bellico le attività teatrali furono sospese e pure quelle associative. Le risorse disponibili furono destinate ad opere benefiche richieste in quel momento.
Nel maggio 1919, a sei mesi dall’armistizio, si torna a parlare di opera: la Società di Pubblici Divertimenti aveva stabilito di riaprire i battenti del Teatro Lauro Rossi con un’opera di Puccini. Il nuovo presidente è il Conte Pier Alberto Conti.
Tosca o Fanciulla del West? La scelta cadde sul secondo titolo, opera nuova per la città che“…richiede un notevole sfarzo di messa in scena ed altro”[9], nonostante il Comune avesse rifiutato di aumentare la scorta dalle previste 8.000 Lire alle 12.000 Lire richieste dalla Cittadina.
“L’inevitabile svalutazione monetaria che accompagna ogni dopoguerra ha portato i costi organizzativi a un livello tale che è già un miracolo se qualcuno si azzarda a mettere in piedi in un teatro come il Lauro Rossi uno straccio di Stagione Lirica”[10]
Ma la Cittadina osa e lo spettacolo si fa. Nel cast il soprano Francisca Solari che tornava a Macerata dopo un recital nel 1912 sempre al Lauro Rossi. Una Minnie “deliziosa, vivacissima, attrice impareggiabile, la faticosa parte non può essere resa con maggiore efficacia di quanto ottenga l’insigne artista” [11]. Alla fine della stagione gli spettatori paganti furono in tutto 7.586 e il guadagno fu esiguo. Appena 952 Lire contro una scorta di 9.000 Lire. Se non altro l’evento non fu in perdita.
Il 10 luglio 1919 viene recapitato un telegramma al Sindaco di Macerata da parte dell’impresario Borboni: “Avrei intenzione fare straordinaria esecuzione Aida all’aperto al Vs. Sferisterio. Sarebbe grande novità per tutte le Marche, se mi aiutate in qualche modo farei subito combinazione, verrei per definire”.
Il giorno seguente risponde il Sindaco “Occorre rivolgere domanda Società proprietaria Sferisterio. Avverto Comune impossibilitato concessione contributi”
La domanda ai Consorti non arriverà dall’impresario Borboni, ma dalla Società Cittadina a firma del suo presidente Pier Alberto Conti due anni dopo.
Sul Cittadino del 26 marzo 1921 un cronista ignoto scrive “L’Aida allo Sferisterio – …. Ora per iniziativa di quella società che ha il monopolio a Macerata di tutte le imprese più geniali, la benemerita Cittadina, si è progettato di rappresentare nel prossimo agosto l’Aida”.
[1] “Teatro e musica a Macerata, ieri e oggi”, Claudia Colombati – in “La Provincia di Macerata Ambiente Cultura Società” 1990 a cura dell’Amministrazione Provinciale di Macerata pag. 263 e segg.
[2] Le Marche dei Teatri Vol. 1 Ascoli Piceno e Macerata. Oggi i teatri sono 27 di cui 23 sono quelli storici. Tuttiteatri Macerata
[3] “La Provincia di Macerata Ambiente Cultura Società”. 1990 a cura dell’Amministrazione Provinciale di Macerata
[4] Nel 1765 quarantasei nobili maceratesi avevano costituito un condominio teatrale per realizzare un nuovo teatro pubblico nello stesso luogo ma più ampia di quello esistente. Tuttiteatri Macerata
[5] Verbale del Comitato del 21 marzo 1887 tenutosi presso i locali della Società Filarmonica di Macerata
[6] Recensione pubblicata su L’Unione, 1 maggio 1907
[7] La Festa dei Fiori
[8] Articolo pubblicato su L’Unione,14 agosto 1907
[9] La provincia Maceratese, 11 maggio 1919
[10] Franco Torresi, "Due Passi nel Tempo" – in “La città sul palcoscenico”, vol II* - pag. 281
[11] L’Unione, giugno 1919
Nel luglio del 1921, dopo mesi di preparativi, andava in scena a Macerata – sul palco appena costruito dentro lo Sferisterio, spazio solitamente utilizzato per ospitare le partite della palla al bracciale – l’Aida di Giuseppe Verdi.
La storia è nota, ma sempre bella da ascoltare. Il conte Pier Alberto Conti aveva convinto i soci della «Società cittadina di pubblici divertimenti» ad allestire l’opera allo Sferisterio, coinvolgendo la città in una iniziativa che aveva entusiasmato tutti. Ricorreva proprio quell’anno il cinquantesimo dalla prima rappresentazione del titolo verdiano. Quale migliore occasione, dunque, per iniziare una nuova avventura, organizzando un evento che sicuramente sarebbe rimasto scritto negli annali della storia cittadina?
Benché ai nostri giorni Aida sia una tra le opere più note del compositore di Busseto[1], a Macerata quel titolo verdiano mancava da tempo. Nella città che ogni anno dedicava più di una serata all’opera lirica, nelle cosiddette stagioni di Carnevale, di Fiera, di Primavera, ospitando presso il teatro “Lauro Rossi” diversi titoli e compagnie, l’ultima Aida risaliva al 1888.
Non che in Regione andasse meglio. Tra il 1884 e il 1921 Aida aveva calcato le scene dei teatri marchigiani per sole nove volte. A Fabriano nel maggio del 1884, a Pesaro per la stagione di Carnevale 1886, a Fermo nel 1887, a Macerata nel 1888, ad Ancona nel 1889 e ancora nel 1905 e nel 1920, infine a Senigallia nel 1908, e a Osimo nel 1913.[2] La decima volta sarebbe stata quella più memorabile, quella che avrebbe segnato un punto cruciale nella storia della città e non solo.
AIDA 1888 – Una novità per Macerata
Aida approdava in città la prima volta nel 1888 ed era stata prevista per la Stagione di Fiera nel mese di agosto. L’evento assumeva particolare rilievo nella programmazione, giacché, proprio in quegli stessi giorni, molti visitatori sarebbero stati richiamati a Macerata dallo svolgimento del Congresso Agricolo. Questo dunque faceva certamente presagire uno straordinario afflusso in città di persone che avrebbero volentieri profittato della congiuntura per godersi una serata all’Opera.
L’attesa, ad ogni modo, era alta, anche perché il Teatro cittadino “Lauro Rossi” già dalla fine dell’anno precedente era stato chiuso per via di alcuni problemi legati alla sicurezza. Fu riaperto solo nel giugno del 1888, dopo che un incaricato del Ministero ebbe verificato che i lavori di messa in sicurezza degli impianti erano tali da preservare l’incolumità del pubblico in caso di incendio.
La prevista Carmen, in calendario per marzo 1888, fu annullata e la “scorta” (ovvero il contributo previsto per quello spettacolo) fu probabilmente sommato alla cifra stanziata per la stagione di fiera “perché si desse un – così si legge nei documenti – buono spettacolo musicale, tenuto conto che nel mesi di agosto avrà luogo in questa città il Congresso Agricolo” [3] L’attesa era tale che, anche dopo che il congresso venne rinviato ad altra data, l’Aida già programmata rimase in cartellone.
L’opera verdiana fu in scena dal 22 agosto al 13 settembre per un totale di 16 recite. Gli spettatori paganti furono 5.179 per un incasso totale di Lire 8.107,80 ovvero, facendo i debiti calcoli, circa 36.000€ attuali. Al tempo, la proprietà del Teatro metteva a disposizione dell’impresario una cifra per sostenere le spese di organizzazione di uno o più spettacoli. Per Aida l’impresario Luigi Cesari aveva una dote teatrale di Lire 14.000. Il ricavo che avrebbe ottenuto era dato sommando la dote al ricavato dei biglietti venduti meno le spese sostenute.
In una lettera del 26 luglio 1888, l’impresario Cesari scriveva: “Questa mattina ho ricevuto copia dell’avviso dell’ultima stagione teatrale e francamente espongo la misera impressione avuta: difatti quand’è che si presentò uno spettacolo come quello grandioso dell’Opera Aida con una distintissima compagnia di canto per il prezzo di L. 1,50 serale e di lire 1 in abbonamento?” [4]
In quel periodo l’opera era un genere popolare e praticamente in ogni città c’era un teatro nel quale non si mancava di organizzare una stagione. Gli impresari mandavano in provincia le compagnie già pronte, con scenografie e costumi, mentre le orchestre venivano messe in piedi appositamente per le rappresentazioni.
Probabilmente questa rappresentazione sarebbe finita in archivio come un evento tra gli altri, se non fosse accaduto che a dirigere Aida era la stella nascente della direzione d’orchestra: il maestro Arturo Toscanini. I ruoli di Aida e Amneris erano stati affidati a due sorelle, le cantanti Sofia e Giulia Ravogli, che a Macerata trovavano (con buona probabilità) ad accoglierle la sorella Emma, moglie di Maffeo Pantaleoni.
Arturo Toscanini era reduce dalla tournée in Brasile, che aveva dato il via alla sua carriera di direttore d’orchestra nel 1886. Come molti sapranno, infatti, quel giovane maestro appena diciannovenne, si era ritrovato all’improvviso a dover dirigere l’orchestra, dopo che il direttore si era dimesso e il suo sostituto era praticamente stato cacciato dal podio dal pubblico insoddisfatto. Per sei settimane, dal 30 giugno 1886, Toscanini si era trasformato da “giovane violoncellista indipendente” in promettente stella della direzione d’orchestra. Nel 1887, al rientro dalla tournée sudamericana e dopo aver diretto alcune rappresentazioni in teatri di diverse città tra cui Torino e Verona, egli cominciò a seguire le prove di Otello come secondo violoncello nell’Orchestra della Scala alla presenza di Giuseppe Verdi, per poi tornare a lavorare come direttore d’orchestra in vari teatri di provincia.
Fatto gli è che, quando giunse a Macerata, era affermato e considerato uno dei “migliori direttori, un vero genio che aveva posto solida base di fama duratura”. Con lui, s’è detto, le cantanti Sofia e Giulia Ravogli. Le due sorelle erano allora piuttosto note e raccoglievano elogi e recensioni positive in Italia e all’estero. A Londra, l'anno precedente, persino un critico così esigente come George Bernard Shaw, si disse addirittura “infatuato” dalla voce di Giulia Ravogli e descrisse in una cronaca appassionata, i dettagli della «pantomima struggente, satura di sentimenti» offerta dalla cantante nell’Orfeo e Euridice di Gluck.
La prima si tenne il 22 agosto. Toscanini tornava a dirigere Aida ed era la prima volta in Italia dopo il debutto brasiliano. L’aspettativa del pubblico però, a sentire le cronache, fu delusa per via della scarsa sicurezza da parte del Coro e per dei guasti all’elettricità sfortunatamente verificatisi in diversi punti importanti dell’opera. Tuttavia, andò meglio nelle serate successive. Sofia Ravogli nella parte di Aida fu apprezzatissima “tanto pel canto come nell’azione”, dando prova della sua abilità. Anche la sorella Giulia, nel ruolo di Amneris, fu ritenuta “accuratissima”, e qualcuno scrisse che “al buon metodo di canto unisce una voce simpatica e una intelligenza non comune”.
Ottime anche le recensioni degli altri componenti del cast. Spicca la nota relativa al concertatore: “Al direttore maestro Arturo Toscanini stringiamo di cuore la mano per l’inappuntabilità dell’orchestra. Insomma, uno spettacolo quale non ci saremmo mai immaginati di avere… con un’esecuzione e una mise en scene splendida”. [5]
L’idea dell’opera allo Sferisterio
L’idea di rappresentare a Macerata, nello spazio dello Sferisterio, un’opera lirica non era cosa nuova. Un articolo pubblicato su giornale “ll Cittadino” fa cenno ad un’idea nata già nel 1914 e sui principali giornali di quel periodo più articoli parlano della Norma di Vincenzo Bellini e dell’Aida verdiana.
A giugno correva insistentemente voce in città che per «le fiere che si svolgeranno nel mese di agosto p.v. avremo allo Sferisterio una spettacolosa stagione lirica con l’Aida». Il primo giugno usciva infatti sulla Provincia Maceratese un breve articolo che accennava ad un sopralluogo dei «medesimi impresari che ebbero ad apprestare simile spettacolo all’Arena di Verona. Gli impresari in parola hanno già visitato lo Sferisterio e lo hanno trovato di loro soddisfazione. Pare che per la decisione definitiva si attenda che i palchettisti concedano all’impresa i palchi».
Una lettera, datata 28 luglio dello stesso anno, a firma dell’ingegner Venanzo Meca – il quale, a nome di un neo-costituito comitato cittadino, si rivolgeva al sindaco proponendo come alternativa all’Aida di Verdi la Norma di Bellini, da realizzarsi con l’impresa Ragazzini e Cantagalli. Dalla lettera veniamo a conoscere sia il cast artistico proposto sia la richiesta di un concorso finanziario da parte del Municipio, oltre ai dettagli dell’illuminazione dello Sferisterio da allestirsi con un impianto gratuito da parte dell’amministrazione. L’accettazione di queste due richieste da parte del Municipio era “condizione sine qua non per l’effettuazione del suesposto progetto”.
Le trattative erano giunte a buon punto, quando, a fronte di complicazioni e disagi causati dall’inizio del primo conflitto mondiale, nel mese di agosto il progetto fu abbandonato. Per riprendere nel 1919, quando Pier Alberto Conti divenne presidente della Società Cittadina; poco dopo, nel 1921 l’Aida arrivò finalmente e trionfalmente allo Sferisterio di Macerata, inserendo la città nel panorama musicale nazionale.
[1]Aida occupa il 12° posto nella classifica delle opere più rappresentate al mondo. Tra il 2004 e il 2019 è stata rappresentata 4296 volte in 833 produzioni (fonte Operabase);
[2] La città sul Palcoscenico Arte, spettacolo pubblicità a Macerata 1884/1944
[3] Vessillo delle Marche marzo 1888
[4] I prezzi alla fine furono fissati in Ingresso L. 1,50 – poltrone L. 3; sedie L. 2; loggione L. 0,75. Al cambio odierno € 6,70 l’ingresso; € 13.39 le poltrone; € 8.93 le sedie; loggione € 3.35
[5] Vessillo delle Marche – sett. 1888
In questo Natale a dir poco anomalo, in cui gli abbonamenti e biglietti regalati dovranno essere per spettacoli in streaming (pazienza!) o per eventi verso la primavera (incrociamo le dita), ci siamo rifugiati nei libri e nelle novità che le case editrici dedicano al melodramma e alle arti sceniche, per calmare la fame di musica e teatro che tutti aspettiamo poter saziare nel 2021.
PAZZO PER L’OPERA - Alberto Mattioli ( Ed. Garzanti)
Il sottotitolo è tutta una dichiarazione delle intenzioni: “Istruzione per l'abuso del melodramma”. Infatti Mattioli, giornalista, critico della Stampa e innamorato iperbolico dell'opera, con quasi 1.800 recite nel suo curriculum di spettatore lancia una chiamata a tutti (curiosi, scettici, appassionati, diffidenti, puristi…) per scoprire, riscoprire ed sfruttare la bellezza travolgente ed esagerata delle opere liriche. Così, leggendo il suo saggio, come fosse scritto da una specie di don Giovanni assetato, non di romanzi, ma di conoscenza lirica (“Madamina, il catalogo è questo”, sembrerebbe intonare), ci arrendiamo anche noi alla magnificenza incantevole e un po' magica delle opere liriche.
ANDARE PER TEATRI - Nicola Fano (Ed. Il Mulino).
Dai teatri greci come quello di Siracusa alla Scala di Milano, dai palcoscenici rinascimentali come l'Olimpico di Vicenza e il teatro di Sabbioneta al liberty dello Jovinello di Roma, Fano (giornalista, saggista ed esperto in storia delle arti sceniche) offre un percorso per le sale più belle del nostro paese mentre ricorda l'evoluzione dello spettacolo in Italia.
OCCHIO ALLE ORECCHIE - Nicola Campogrande ( Ed. Ponte alle Grazie)Chi non vorrebbe imparare ad ascoltare la musica classica per vivere più felice? Questa è la premessa del volume di Campogrande che, con la stessa saggezza e profondo amore che mostra nei suoi interventi in TV, permette di penetrare, con curiosità e gioiosa consapevolezza, nel cuore della musica.
LUDWIG VAN BEETHOVEN, 26-29 marzo 1887 - Artemio Focher. (LIM)
Si sa che Beethoven fu il primo musicista della storia che ebbe delle esequie degne di un contemporaneo Michael Jackson. Cupo, romantico, torturato dalla sordità, il geniale Ludwig Van Beethoven fu, senz'altro, la prima “celebrity” della storia dell'opera, Nell'anno del suo 250 anniversario, Artemio Focher si tuffa negli avvenimenti che accadono a Vienna, dal giorno della morte del compositore, 26 marzo del 1887, al giorno del suo gremito funerale.
LE PIÙ BELLE OPERE LIRICHE (Ed.Gribaudo)Per i piccoli di casa, illustrazioni preziose in questo libro sonoro per far scoprire le melodie inconfondibili, i personaggi e le storie del Barbiere di Siviglia di Rossini, Il Flauto Magico di Mozart, L'Elisir d'amore di Donizetti, La Traviata di Verdi, Il vascello fantasma di Wagner e tanti altri capolavori.
Mancano poco meno di 40 giorni all’apertura del MOF 2020. E in un anno marcato dalla pandemia mondiale del Covid19 e dall'emergenza sanitaria, la direttrice artistica, Barbara Minghetti, e il direttore musicale del Festival, Francesco Lanzillotta, hanno voluto presentare il cartellone della stagione agli Amici dello Sferisterio, suscitando stupore ed emozione: “Dopo questi mesi, sembra un vero miracolo stare a parlare di un festival così ricco”, ha sottolineato Lanzillotta. “Di voglia ce n'era tantissima però tutti quanti intorno a noi annunciavano chiusure e cancellazioni”.
Invece, il calendario di proposte a Macerata, ricco e variato, non solo propone le sei repliche del Don Giovanni di Mozart con la regia del celebre Davide Livermore (che anche quest'anno ha aperto la stagione della Scala), non solo riscatta il Trovatore di Verdi (seppure in forma di concerto)... ma recupera anche il formato di "Palco Reverse" e tende la mano ad altre caratterizzazioni per questo festival e si lascia impregnare di “contaminazioni” creative, scommettendo di nuovo sulla danza acrobatica e con proposte per tutta la famiglia, comprese tre Notti dell'Opera in diversi quartieri della città.
La Tosca pucciniana, con regia di Valentina Carrasco, purtroppo, diventa una produzione troppo costosa e troppo sensibile (ricordiamo, ad esempio, il coro di voci bianche) per un anno in cui, se tutto continua come adesso, il pubblico non potrà superare il 30% della capienza dello Sferisterio e le accortezze saranno tante.
Comunque, il #biancocoraggio si racconta in tutte le sue sfumature.
Un Don Giovanni tutto da scoprire (mercoledì ci sarà una occasione per svelare insieme le letture di questa cosiddetta “opera buffa” piena di violenza, libertà e sfide, insieme al maestro Fabio Sartorelli. Per seguirla in diretta basterà collegarsi alle 21 su Teams - accesso libero su https://bit.ly/incontra-l-opera).
Un Trovatore con un cast di voci veramente spettacolare (Roberta Mantegna, Luciano Galci, Sonia Galessi, tra i cantanti).
Un Palco Reverse pieno di 'Crossovers' con quattro puntate da non perdere: Enrico Melozzi (chi non ricorda l'avventura dei 100 Cellos a Macerata l'estate scorsa?) e l'Orchestra Notturna Clandestina (19 luglio); l’intramontabile Gino Paoli insieme al pianista Danilo Rea (il 4 agosto); e due serate (il 7 e 9 agosto) che sono un invito ai festival del territorio che trovano e ritrovano, nello Sferisterio, un palco eccezionale dove esprimersi: il Montelago Celtic Festival per la serata “Macerata Folk” e Musicultura con la proposta di Simone Cristicchi "Abbi cura di me".
La danza, sulla scia del ricordo di Katakló 2019, trova il suo spazio per la serata del 28 luglio con ‘Meraviglia’ uno spettacolo romantico, immaginativo e delizioso dei Sonics Acrobati Volanti.
Il Palco Reverse si riempie di voci che raccontano le opere liriche con un'ottica diversa e riflettono sul suo significato. Così, il 22 luglio, Verdi legge Verdi in una proposta di Massimiliano Finazzer Flory, Laura Morante si immedesima in una Sarah Bernard che affronta il suo ruolo più impegnativo, Madame Tosca (29 luglio) e Michela Murgia osa con un Don Giovanni dalla prospettiva femminile (5 agosto).
Proposte per le sessioni di Sferisterio KIDS, visite allo Sferisterio per scoprire il mestiere dell’opera e la nuova opera contemporanea Under35, vincitrice del concorso Macerata Opera 4.0 - BIA, Un passo nuovo, una parola propria, di ToTEAM, completano un'estate dove l'opera, di nuovo, metterà la colonna sonora a una Macerata più coraggiosa, viva e forte più che mai.
L'Associazione Amici dello Sferisterio da sempre affianca alla propria attività di approfondimento dedicati all’opera, al teatro musicale e al Macerata Opera Festival anche incontri e percorsi formativi appositamente ideati per i più piccoli. Oggi, in cui il tema della stagione MOF2020 “#biancocoraggio” sembra più opportuno che mai e il bisogno non perdere il contatto con la bellezza si fa più urgente per tutti, l'associazione fa un passo in più e lancia la sezione Kids&Young, inaugurando un apposito profilo su Facebook e proponendo una serie di incontri in formato digitale, che incuriosiscano piccoli e giovani. Le storie, le trame, i personaggi, i segreti e le curiosità delle opere finalmente a portata di mano dei più piccoli di casa.
“Sin dall’inizio – racconta la presidente Lucia Rosa - l’associazione Amici dello Sferisterio ha inserito nel suo programma di divulgazione e diffusione della storia dello Sferisterio, del Festival e dell’opera lirica un percorso dedicato ai più “giovani” perché è la lirica è magia pura, emozioni, meraviglia e con questi incontri negli anni abbiamo accompagnato i bambini alla scoperta, in modo divertente e diverso, del bello della musica e del teatro musicale.
Nel 2019, nell’ambito degli appuntamenti collaterali del Macerata Opera Festival, con cui collaboriamo regolarmente, abbiamo organizzato i tre appuntamenti del percorso “Martedì kids” grazie ai quali i bambini hanno avuto occasione di avvicinarsi alle tre opere del cartellone #rossodesiderio. Speriamo che le circostanze ci permettano di poter proseguire anche nel 2020.
Dal primo incontro nel 2017 “Pomeriggio horror all’opera - Don Giovanni” è nato il programma “I mestieri all’Opera” per la Scuola Primaria che lo scorso anno scolastico ha coinvolto oltre 26 classi, ovvero circa 450 bambini tra i 6 e i 10 anni. Purtroppo la situazione ha fermato i nostri incontri e quindi abbiamo pensato di attivarci su canali alternativi per non fermare il nostro percorso.”
In collaborazione con la CTR (Compagnia Teatrale Calabresi Tema Riuniti) con la quale prosegue una bellissima sinergia - le voci narranti sono di Fulvia Zampa e Louis Marreiros - sono stati predisposti e pubblicati su Facebook e Instagram i due primi video, una panoramica sulla musica e sulla lirica. A che serve? Perché nasce? Come mai si fa così?
L’ultimo ‘video-teaser’ pubblicato fa da goloso aperitivo alla storia di tre “bambini-supereroi” nati in tre città diverse e mai incontrati, che invece diventeranno tre dei più importanti compositori d’opera di tutti i tempi: un tuffo nelle appassionanti vite dei tre grandi geni protagonisti quest’anno della stagione lirica: Verdi, Puccini e Mozart.
Si prosegue con Giuseppe Verdi raccontato in tre “puntate” dal giovane baritono Gianluca Ercoli, protagonista dell'atteso "Nino ovvero Don Giovanni lo scapestrato bambino" che aspettiamo di vedere presto in scena. Gianluca Ercoli è amico speciale degli Amici dello Sferisterio e da sempre collabora nei progetti scuola.
Nel calendario delle future puntate degli Amici Kids&Young: Mozart e Puccini, video, incontri, giochi, contests e tante sorprese per i piccoli curiosi… rimanete sintonizzati!
A seguito del DPCM - misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19: sospensione di ogni manifestazione pubblica di qualsiasi genere e la chiusura di scuole, musei e biblioteche.
Si può essere "mecenati" in tanti modi. A volte basta poco. In molti questi giorni abbiamo ricevuto le comunicazioni con le istruzioni per avere il rimborso degli spettacoli, concerti, ecc che sono stati annullati a causa dell'emergenza COVID19.I teatri oggi sono chiusi e lo resteranno ancora per un po'. Gli artisti, le orchestre, le compagnie di canto, teatrali, le associazioni culturali che hanno organizzato festival e rassegne e che sono stati costretti ad annullare gli spettacoli hanno fatto investimenti e lavorato per offrire al pubblico il meglio. E il lavoro, quello invisibile, dietro le quinte, non si ferma nonostante tutto. Ovunque, in teatri piccoli o grandi, non ha importanza.Chi può non chieda il rimborso. Un piccolo gesto che non ci farà più poveri ma anzi ci renderà più ricchi e certamente permetterà a tante realtà culturali di avere la possibilità di ricominciare una volta che questa emergenza sarà terminata. Investire nella cultura significa investire nel futuro. È un gesto di attenzione e sensibilità verso chi contribuisce con la propria arte a rendere la nostra vita più ricca di emozioni.
Il 9 gennaio 2020 presso la società Filarmonico Drammatica ha preso il via la stagione di incontri e conferenze organizzate dall'Associazione Amici dello Sferisterio. Per il quarto anno consecutivo il percorso accompagnerà soci, appassionati e curiosi alla scoperta del teatro musicale e della stagione del Macerata Opera Festival.
Primo relatore, il prof. Marcello La Matina, docente dell'Università di Macerata, membro del comitato scientifico della rivista "De Musica" edita dall'Università Statale di Milano. E' semiologo, filosofo, musicologo ma soprattutto appassionato di musica e di opera. E' stato allievo di Eliodoro Sollima ed è compositore lui stesso di pagine di musica. In questa intervista traccia un quadro generale sulla musica, il teatro musicale e ci parla di #biancocoraggio.
Professore, da appassionato quanto ritiene importante la conoscenza, l'approfondimento di argomenti legati alla musica nella vita di tutti i giorni?
Chiedere questo a un appassionato rischia di sminuire le ragioni oggettive della risposta. La domanda è antica. Ancora al tempo di Aristotele, per esempio, i Greci avevano un curriculum costituito dallo studio dei poeti (Omero era insieme antropologia e religione), dell’aritmetica e della ginnastica: tutte cose necessarie per un buon cittadino. Per tradizione, però, si insegnava anche la musica: e il filosofo si chiedeva se la conoscenza della musica aiutasse a essere cittadini o uomini migliori e perché. La domanda ne rivelava un’altra, oggi ancora interessante e nuova: che cosa significa conoscere la musica? Significa saperla leggere? saperla produrre? saperla ascoltare? Certo, queste sono cose centrali. Ma io sposterei l’attenzione altrove. Leggere, produrre e ascoltare sono atti che ci mettono in rapporto col suono; un rapporto che – lo vediamo continuamente oggi – può essere consumato anche in privato, ovunque ci siano degli auricolari, un microfono, una radiolina o una chitarra. E’ questa conoscenza di cui dobbiamo parlare? Non credo. Penso che avere un rapporto privato con il suono non sia quel genere di conoscenza che al filosofo deve stare a cuore. La conoscenza della musica per me ha a che fare con il frequentare il suono musicale là dove anche altri lo fanno: le sale da concerto, i teatri, e luoghi simili. Ciò che fa la differenza fra l’avere una esperienza privata e l’avere una conoscenza della musica è questa dimensione politica, l’ascoltare musica dove anche altri ascoltano musica. Questo mi porta a dire che conoscere la musica è passare dall’esperienza privata che tutti possiamo fare alla persuasione che non c’è dimensione conoscitiva che là dove altri uomini e donne sono convocati dal suono, dal canto; là dove le mie personali impressioni possono essere condivise, accreditate o sviluppate dal confronto intersoggettivo, dalla relazione tra pari. Oggi la frequentazione dei luoghi della musica è un aspetto critico; occorre invece dargli peso centrale, perché non si conosce la musica se non si sa, o non si vuole, andare a trovarla in casa sua, là dove essa è apparecchiata per l’ascoltatore, per il suo ospite. Occorre tornare ad essere capaci di farsi ospiti in casa della musica.
Come filosofo del linguaggio (semiologo), in che modo può inquadrarsi il rapporto tra parola e musica nel teatro musicale?
Occorre vedere se si tratta di un rapporto tra due cose separate, ovvero se non si tratta di una unione originaria che è stata solo successivamente scissa. Di fatto, la parola mousikè indicava in greco sia la melodia del canto sia la parte linguistica – e forse anche una parte legata alla danza. Varie spiegazioni degli antichi illustrano questa originaria unità del suono modulato e del suono articolato: come se, nati insieme, parole e canti avessero poi preso strade differenti. Potremmo dire che la parola si è emancipata, si è affrancata e la musica ha imparato a far da sola: ma appare una spiegazione debole. La verità è che forse questa unione originaria è sempre stata cercata come se realmente si fosse data, come una sorta di mito originario della fondazione del vivente uomo. Se è così, il tentativo ricorrente di ripensare in una matrice unica i due elementi è ciò da cui nasce ogni esperienza del teatro musicale. Se, dunque, l’unione di parole e musica è il Mito originario, allora ogni teatro musicale che cerchi di celebrarla o rinnovarla è il Rito fondativo.
E' possibile tracciare un percorso evolutivo per cosi dire "parallelo" di lingua e musica nella storia dell'opera lirica?
Ritengo che il parallelo sia nella nostra testa, che ha una impostazione prevalentemente spaziocentrica. Nelle culture dell’oriente, si penserebbe al tempo, al confluire della materia cosmica in un caleidoscopico equilibrio che ogni volta deve essere distrutto per potersi ricreare. Noi occidentali vediamo nell’estensione spaziale una speciale proprietà delle cose, mentre l’uomo orientale ha piuttosto il senso del nuovo ad ogni istante. Ciò premesso, a inventare il teatro musicale sono stati gli Occidentali, e il modo in cui essi si rappresentano la loro storia musicale spesso vuole che l’innovazione musicale abbia proceduto parallelamente, cioè spazialmente, in stretto rapporto a quella linguistica o poetica. Contesto questa platitude, per una buona ragione: il teatro musicale è stato inventato molte volte, direi ripetutamente. E ciò che ha più inizi ha anche più storie e nessuna al tempo stesso. Monteverdi ha messo in asse la vocalità del parlato con le ragioni del madrigalismo, col suo desiderio di far vedere le parole umane come fossero “fumetti” della passione, bolle di fumo di sigaro in una sala di corte. Tuttavia, né Cimarosa né Rossini – anche loro fondatori del teatro musicale – fecero nulla di simile: anzi, si sforzarono per scrostare il peso di una tradizione che ritennero non più sopportabile. Anche Verdi ha rifondato da par suo il teatro: e lo ha fatto in modo da far emergere una linea che premiasse la parola proprio nel momento in cui essa offre il suo collo alla musica, alla voce musicale: questo sono la romanza, il canto corale spiegato, la vividezza del tema, sono sacrificio e consacrazione di un equilibrio ottenuto a caro prezzo. Cosa dire poi di Puccini o di Wagner? Wagner cercava di rifare il teatro dei Greci, partendo dalla convinzione – ai suoi tempi diffusa in Germania – che le medesime leggi linguistiche del greco fossero operanti nell’antico germanico e, da lì, fossero poi passate nel moderno tedesco. Chiediamoci: Wagner creava una nuova storia o voleva entrare nell’antica storia? Puccini è diverso: il suo tentativo di fondare il teatro musicale nasconde una insofferenza verso le regole della poesia di genere, della parola teatrale: sotto questo aspetto lo si potrebbe vedere come uno Stanislavskij che cerchi di rendere visibile lo “spartito interiore”. Puccini amava le parole e detestava i librettisti: avesse avuto maggiore fiducia in sé, si sarebbe scritto i testi da solo. Di fatto, fu Puccini a introdurre un interessante uso di clusters armonici e melodici insieme, di formule musico-verbali ricorrenti, che poi sarebbe stato lungamente imitato. Ultima osservazione: buona parte della filosofia del Novecento ha cercato di pensare il rapporto e le dominanze di parola e musica nel linguaggio umano o nelle pratiche musicali stesse. Husserl, Wittgenstein o Peirce hanno diversamente indagato i sofisticati rapporti tra frase linguistica e cadenza musicale, tra tensione e risoluzione. Non si può oggi pensare che la gente vada all’opera senza avere introiettato anche un po’ di queste riflessioni, magari orecchiate ma capaci di far sì che nuove idee di teatro musicale possano sorgere e venire sostenute. Ogni stagione lirica ha in sé il potere di “ricreare” o inventare un nuovo teatro musicale, ogni esecuzione è in potenza un manifesto di teatro lirico possibile. Per questo dicevo che la musica va visitata dove essa si concede ufficialmente e dove anche altri possono ascoltarla principalmente nei teatri e nelle sale da concerto.
#VerdeSperanza, #RossoDesidero, #BiancoCoraggio. Tre temi che si legano e arrivano a chiudere un percorso non casuale.
Sì queste tre stagioni, fino alla presente, sono all’insegna di tre colori, o se si vuole del drappo che li contiene: la bandiera tricolore italiana. Questa annotazione non è un semplice fatto “di colore”, ma ci richiama al ruolo che il teatro musicale ha assunto ancora recentemente quale segno caratteristico nella carta d’identità dell’alta cultura degli italiani europei. Avere accostato per tre anni un colore a una terna di opere ha suscitato plauso e qualche critica. Penso che nessuno obietterà se io rilevo un merito della formula. L’anno scorso si sono collocate sotto la rubrica “rosso desiderio” tre opere molto diverse fra loro: Macbeth, Carmen, Rigoletto. Ebbene, questo accostamento ha suggerito approfondimenti e stimolato domande che, accolte in varie sedi ed eventi collaterali, hanno permesso al pubblico di cogliere legami prima non sospettati. Il mettere le cose insieme produce delle ipotesi interpretative: talvolta si scopre quel che già c’era, altre volte si crea o si scopre qualcosa che non c’era o che non s’era scoperto prima.
Bianco coraggio. A prima vista un accostamento improbabile, quasi un ossimoro eppure....
La coppia Bianco Coraggio rientra tra le scoperte che andranno fatte e che forse rivelano aspetti insospettabili prima. L’uso linguistico lega la parola Bianco a cose, sentimenti, persone, ma non al coraggio. Si può allora rifiutare l’accostamento, ritenendolo non necessario, ovvero ci può interrogare su quello che travalica gli usi registrati. Io mi son chiesto, per esempio, cosa accade a livello percettivo, dove il bianco non è né una parola né un concetto, ma una semplice predisposizione a ricevere colore. Assomiglia un po’ alla “potenza” di Aristotele: è una disposizione a ricevere una impressione cromatica, ad ospitare una sequenza cromatica. Bianca è in questo senso ogni cosa (anche non fisicamente bianca) che aspetti e in qualche modo richieda del colore: lo spazio lasciato in bianco, il blank delle formule logiche, il foglio su cui scrivo questi caratteri. Nel comunissimo prisma il bianco si rileva, più che come colore, come la condizione perché si diano dei colori. Se il bianco non è solo una proprietà fisica, ma un fenomeno dell’esperienza, una condizione delle cose e anche dei soggetti, allora diventa lecita la domanda “Cosa accade quando una distesa di tal sorta viene istoriata, iscritta, “mascariata” dall’avvento spesso aggressivo di un pigmento?” Rompere la distesa bianca richiede un atto, un gesto che deve essere tanto più violento quanto maggiore è la presa che esso rivendica: ogni azione di tracciare colori su una superficie non-colorata è un atto che implica il coraggio, non foss’altro che per il fatto che esso segna un inizio di qualcosa. Il coraggio di inziare ci rivela una qualità del bianco che è quella qui importante: la disposizione a ricevere impressioni.
Il 9 gennaio 2020, con l'inizio delle attività per il nuovo anno,l'assemblea dei soci dell'associazione Amici dello Sferisterio ha rinnovato il consiglio Direttivo per il prossimo triennio.
Il nuovo consiglio è stato allargato a 7 componenti ed è così composto: Stefania Annini, Ana Bermejillo, Michela Mariucci, Miriam Moretti, Serena Pagnanini, Lucia Rosa, Eleonora Sperandini.
Il nuovo consiglio ha confermato Lucia Rosa quale Presidente mentre Serena Pagnanini e Miriam Moretti ricopriranno rispettivamente la carica di vicepresidente e segretario/tesoriere.
Foto: Alfredo Tabocchini
L’agenda degli Amici dello Sferisterio 2020: primo appuntamento il 9 gennaio “Bianco, il colore del coraggio” dedicato al tema del festival 2020 e a seguire una serie di incontri di approfondimento dedicati al mondo dell’opera.
Voce, musica, scenografia, regia, storia, aneddoti, passione, coraggio: Opera. Un orizzonte infinito come quello che dà titolo al libro che si presenterà nell’ultimo degli appuntamenti proposti da Gli Amici dello Sferisterio per il 2020.
Se conoscere e diffondere l’universo e la cultura lirica è la missione di questa associazione, il calendario di incontri proposto per i primi mesi di questo 2020 abbozza un percorso di scoperta e approfondimento: un invito per appassionati e curiosi che parte il prossimo giovedi, 9 gennaio. Nuove collaborazioni e la volontà di parlare di musica, teatro musicale da un punto di vista più ampio in queste proposte, Insieme alla FORM, Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, che, insieme al Macerata Opera Festival, all’UNIMC (Università di Macerata) e all’Accademia delle Belle Arti collaborano in diversi appuntamenti e con il patrocinio del comune di Macerata..
“La lirica è una delle indubbie ricchezze della nostra città e del nostro paese. Il Macerata Opera Festival ogni estate attira esperti e amanti dell’opera dall’Italia e dall’estero, e contemporaneamente intreccia un cosmo di realtà culturali del nostro territorio: dalla FORM al coro Bellini, i Pueri Cantores, per non dimenticare la grande famiglia dei tecnici senza i quali nulla sarebbe possibile. Far conoscere queste realtà per noi è un vero atto d’amore. Un gesto edonista e anche coraggioso di condivisione con chiunque possa sentire curiosità sulla lirica e tutto quello che significa”, spiega Lucia Rosa, che presiede gli Amici dello Sferisterio, associazione che ha contato nel 2019 oltre 150 soci.
Il primo incontro giovedì 9 gennaio alle ore 18 presso la Biblioteca della società Filarmonico – Drammatica in Via Gramsci a Macerata dedicato a #biancocoraggio. L’incontro è in collaborazione con la FORM, che inaugurerà la stagione musicale la settimana successiva – 14 gennaio - con un concerto al Teatro Lauro Rossi. Il Professore di Filosofia del Linguaggio (UNIMC) Prof. Marcello La Matina spiega perché la lettura “in bianco” del cartellone del MOF 2020: “Bianco, il colore del coraggio”, una dissertazione sulla bravura e l’ardimento nella Tosca, Il Trovatore e Don Giovanni passando per l’Egmont di Beethoven in occasione dei 250 anni dalla nascita del compositore tedesco che sarà tema centrale nel concerto FORM..
Il secondo appuntamento il 20 gennaio, sempre alle ore 18 e dedicato ai soci (su prenotazione) con una visita al laboratorio di scenografia dell’ABA di Macerata. Con la guida dei professori Benito Leonori ed Enrico Pulsoni, entrambi docenti dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, l’idea è quella di visualizzare come nascono le scenografie delle grandi opere in cartellone.
Il dibattito sulla regia tra tradizione e innovazione ispira la conferenza del 10 febbraio (di nuovo alle ore 18, presso la Società Filarmonico Drammatica). Il Professore di Storia dello Spettacolo presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, Prof. Pierfranceso Giannangeli spiega quali sono i diversi stili di regia.
A seguire, il 27 febbraio, il Professore di Musicologia generalee Musicologia Transculturale presso UNIMC, Vicenzo Caporaletti, percorrerà i 100 anni di musica in scena, da Mozart a Puccini.
Il giorno 3 di marzo, gli Amici dello Sferisterio incontreranno il pluripremiato violinista serbo Stefan Milenkovich (Serbia`s Artist of the Century, Brand Personality of the Year), prima del concerto in programma al Lauro Rossi (che si terrá alle ore 21).
Appena quattro giorni dopo, per la vigilia della festa della donna, le presenze femminili saranno protagoniste nella lezione magistrale della professoressa Laura Cosso (docente di Arte Scenica al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano), che spiegherà i tratti delle personalità delle donne #biancocoraggio, ovvero le voci femminili della prossima stagione lirica, la Tosca, Doña Anna e Doña Elvira (nel Don Giovanni mozartiano) e Leonora e Azucena nel Trovatore di Giuseppe Verdi.
Il 18 marzo, i docenti di Linguistica e Testi per la Musica presso l’Università degli Studi di Milano, Prof.ssa Ilaria Bonomi e Prof Edoardo Buroni approfondiranno nella “Lingua dell’Opera Lirica” con la presentazione del loro libro edito da Il Mulino (ore 18, Biblioteca della Società Filarmonico-Drammatica).
Infine, il giorno 2 aprile, la giornalista e critica musicale Roberta Pedrotti presenterà il suo nuovo volume “Storia dell’Opera Lirica: Un immenso orizzonte. Dalle Origini ai nostri giorni” (edito da Odoya).
Tutti gli appuntamenti (escluso il 20 gennaio) sono aperti al pubblico e a ingresso libero.
L'articolo con l'intervista alla Presidente Lucia Rosa è pubblicato su macerataoggi.it nel quale si raccontano le attività delll'Associazione "...... fondata appena tre anni fa che ha moltiplicato il numero di amici dalla sua nascita e che, durante tutto l’anno, non smette di proporre eventi, presentazioni di libri, incontri, prove aperte, workshops… idee, insomma, che servono per diffondere il ricco patrimonio lirico che gravita intorno allo Sferisterio."
https://www.macerataoggi.it/2019/08/06/la-missione-degli-amici-dello-sferisterio-amare-condividere-diffondere/
Dopo gli incontri invernali di approfondimento dedicati alle tre opere in cartellone e le attività nelle scuole alla scoperta dei mestieri all'opera gli Amici dello Sferisterio proseguono la loro attività con una presenza attiva nel programma del Festival che aprirà tra pochi giorni.
L'attività estiva è iniziata con l'appuntamento allo Sferisterio con le Prove Aperte, momento esclusivamente dedicato ai soci alla scoperta delle due nuove produzioni. I soci hanno potuto sbirciare il dietro le quinte assistendo a due prove di regia. Il 2 luglio il primo gruppo ha potuto assistere alla prova di Macbeth con la regia di Emma Dante mentre giovedì 4 luglio altri Amici hanno avuto l'opportunità di scoprire la nuova produzione di Carmen che, con la regia di Jacopo Spirei inaugurerà la 55a edizione del MOF il prossimo 19 luglio.
Gli appuntamenti proseguiranno in occasione delle anteprime giovani in programma il 16, 17 e 18 luglio con “PRIMA DELLE ANTEPRIME” teaser d’opera a cura degli studenti del Corso di Semiotica del Testo in collaborazione con l’Università di Macerata e l’Associazione Culturale CTR. Saranno gli studenti a presentare le opere in cartellone ai loro colleghi. Alle ore 20 presso l'Opera Lounge in Piazza Mazzini. La sfida è raccontare in un quarto d’ora l’opera di volta in volta in scena, senza spoilerare il finale. Così, per tre serate, gli studenti accenderanno il desiderio dei giovani spettatori, illustrando loro quel che si accingono a vedere: un mondo suggestivo e ricco di fascino, ma spesso poco noto. Non mancheranno i dettagli sul “dietro le quinte”.
Gli studenti UniMc sono Giorgia Casali, Lisa Giostra, Noemi Pellegrino, Maria Rogante e Linda Schiavi mentre per la compagnia CTR ci saranno gli studenti Leonardo De Bastiani e Francesco Cicarilli tutti coordinati dal Prof. Marcello La Matina e da Lucia Rosa dell’Associazione Amici dello Sferisterio.
Non mancano le iniziative per coinvolgere i bambini ai quali, già durante l'anno sono state dedicate molte iniziative. Giullari, streghe ed altre storie: ti racconto... sarà un ciclo di tre percorsi dedicati ai bambini tra il 6 e gli 11 anni. L'iniziativa è organizzata in collaborazione con l'associazione culturale CTR e il sostegno di Trevalli Cooperlat. Carmen il 23 luglio alla Torre del Boia, Via dei Sibillini ore 18; Macbeth il 30 luglio al Giardino del Donatore del Sangue ore 18 , Rigoletto il 6 agosto nel cortile di Palazzo Buonaccorsi alle ore 17. https://www.sferisterio.it/macerata-festival-off/per-i-piccoli
Il 24 luglio alle ore 19 presso la Società Filarmonico - Drammatica Sede Estiva - Via Ghino Valenti - Macerata una serata speciale in omaggio al lavoro di Alfredo Tabocchini che, da quarant'anni, regala splendide immagini e racconta lo Sferisterio a " modo suo". "Il racconto attraverso le immagini" Quarant'anni di Sferisterio narrati dall'obbiettivo di Alfredo Tabocchini Conversazione - intervista a Alfredo Tabocchini con il contributo del Prof. Marcello La Matina. (Necessaria prenotazione fino ad esaurimento posti - cena a buffet 25€)
Non mancherà anche quest'anno il tour guidato "A passeggio nel backstage" alla scoperta dei segreti dello Sferisterio e del backstage. Tutti i giorni delle opere (tranne il 3,4 e 5 agosto) alle ore 18:00 Biglietto € 10,00 (solo 20 posti disponibili) presso la biglietteria dei Teatri in Piazza Mazzini. https://www.sferisterio.it/macerata-festival-off/sferisterio-experience#apasseggionelbackstage
Con l’ultimo gruppo di scolari che ha visitato lo Sferisterio si è concluso questa mattina il progetto scuola “I mestieri all’Opera” curato dall’Associazione Amici dello Sferisterio, legato alla stagione lirica del Macerata Opera Festival. Cinque mesi di attività tra i banchi delle scuole primarie di Macerata, Corridonia, Pollenza, Appignano che hanno aderito al progetto e che ha visto il coinvolgimento di 26 classi per circa 465 bambini.
Gli alunni, durante l’anno scolastico, hanno avuto l’occasione di poter conoscere i protagonisti e le storie delle tre opere in cartellone questa estate - Carmen, Macbeth e Rigoletto - e nelle ultime due settimane, fino ad oggi, hanno visitato il tempio della lirica: lo Sferisterio.
Il progetto “I mestieri all’Opera” è inserito nel programma Educational curato dall’Associazione Sferisterio. “Un’attività fondamentale – afferma la presidente dell’associazione Amici dello Sferisterio Lucia Rosa – nella quale abbiamo sempre fortemente creduto. Abbiamo iniziato nell’a.s. 2017/2018 ed è un percorso che permette non solo di valorizzare il patrimonio operistico italiano ma, al tempo stesso, far conoscere da vicino il monumento simbolo della nostra città e tutto ciò che ruota intorno al suo essere “luogo” vivo di una storia e di una tradizione che caratterizza la città di Macerata e la rende famosa nel mondo.” Quest’anno oltre il 10% dei bambini che hanno seguito le lezioni a scuola saranno anche spettatori: insieme a mamma e papà - che hanno accettato si acquistare i biglietti per una delle opere in cartellone - saranno presenti allo Sferisterio nuclei di classi partecipanti formati proprio da genitori/insegnanti/bambini.
Terminato il percorso, che si è affiancato ai tradizionali incontri propedeutici di avvicinamento e approfondimento alle tre opere in cartellone per il pubblico adulto, ora gli Amici dello Sferisterio sono in prima fila per l'attività "estiva". Saranno loro infatti a guidare gli spettatori che vorranno scoprire il backstage dello Sferisterio nelle visite pre-spettacolo e si stanno occupando del coordinamento per l’accoglienza dei 100Cellos che, sotto la guida di Giovanni Sollima & Enrico Melozzi invaderanno la città dal 29 luglio e che, anche con esibizioni estemporanee, si prepareranno al concerto del 31 luglio alle 21 allo Sferisterio. Al valore della musica si unirà quello della comunità: infatti, i maceratesi sono invitati a ospitare in casa uno o più violoncellisti.
Già stanno aderendo numerose persone: oltre 30 le richieste pervenute nei primi giorni. Chiunque fosse interessato a partecipare e ad adottare un violoncellista per le notti del 29/30/31 luglio può compilare il form che si trova nella pagina web http://www.amicidellosferisterio.it/ospita.
OSPITA UN MUSICISTA E LUI TI OSPITERÀ AL CONCERTO
I musicisti cercano casa!
Il progetto dei 100Cellos coinvolge tutti!
Offri un alloggio a uno dei 100 violoncellisti per 3 notti dal 29 al 31 luglio, e potrai assistere al concerto allo Sferisterio la sera del 31 luglio gratuitamente.
Con Sollima, Melozzi e i 100Cellos, il 31 luglio sul palcoscenico Sferisterio ci sarà anche Mahmood, il vincitore del Festival di Sanremo 2019 che, con la sua ventata di originalità ha saputo conquistare un pubblico trasversale
Vuoi partecipare? Clicca qui e compila il form allegato
http://www.amicidellosferisterio.it/ospita
Sabato 13 aprile alle ore 17 presso la sala superiore del Caffé Venanzetti i soci dell'Associazione Amici dello Sferisterio si ritroveranno per l'Assemblea Annuale per l'approvazione del rendiconto 2018.
Ospite del pomeriggio sarà Livia Brillarelli che parlerà del soprano Francisca Solari alla quale nel 2014 ha dedicato il libro "Francisca Solari, da soprano a contessa. Il fascino di una donna tra ‘800 e ‘900".
L'occasione per conoscere e ascoltare la voce di colei che, per prima nel 1921, fu Aida allo Sferisterio.
Il 5 aprile 2019 presso la Biblioteca della Società Filarmonico Drammatica un incontro tutto #rossodesiderio dedicato a #Carmen, titolo inaugurale del #MacerataOperaFestival 2019.
Abbiamo avuto il piacere di ospitare nuovamente il Prof. Ernesto Napolitano che muovendo dalle origini della storia di Carmen ha guidato i presenti tra sottolineature testuali, musicali e scampoli di ascolto
Napolitano è critico musicale, docente di Storia della musica presso il Dams dell'Università di Torino. Ha pubblicato libri su Mozart, Debussy e saggi sulla musica moderna e contemporanea.
Mercoledì 6 marzo alle ore 18 presso il Foyer del Teatro Lauro Rossi si è svolto il terzo incontro degli Amici dello Sferisterio dedicato a Rigoletto. Il titolo tornerà sul palcoscenico dello Sferisterio la prossima estate nella versione del 2015 del regista Federico Grazzini.
Una conversazione con Cecilia Ligorio durante la quale sono stati messi in evidenza gli aspetti drammaturgici dell'opera verdiana.
La Ligorio è tornata a Macerata dopo il successo di SHI (Si faccia!), opera dedicata a Matteo Ricci della quale è stata librettista (musica di Carlo Boccadoro) e regista che inaugurò la stagione 2017 Oriente. E' reduce dalla ripresa della regia proprio di quest'opera al Regio di Torino nella recente versione firmata da John Turturro con il quale ha collaborato nella messa in scena al Teatro Massimo di Palermo. Veronese di origine, è regista, librettista, attrice e drammaturga. Ha studiato violoncello, canto, danza e filosofia.
La scorsa stagione ha firmato la regia della Semiramide di G. Rossini al Teatro La Fenice di Venezia e collaborato con importanti festival e teatri.L'evento ha avuto il patrocinio del Comune di Macerata e del Macerata Opera Festival.
Anche quest'anno siamo tra i banchi di scuola!!! Con i bambini della primaria in un percorso che racconta la storia dello Sferisterio e accompagna i piccoli alunni alla scoperta dell'opera e dei mestieri ...all'opera!26 classi piene di entusiasmo in alcune scuole Primarie di Macerata, Piediripa, Corridonia, Pollenza, AppignanoE visto che è Carnevale questa settimana abbiamo giocato con le streghe di Macbeth e qualcuno ha persino costruito il "suo" Sferisterio... Il percorso si concluderà a maggio con una visita allo Sferisterio.#rossodesiderio #progettoscuola #Macerataoperafestival #education
Secondo appuntamento organizzato dagli Amici dello Sferisterio presso la sala Biblioteca della Società Filarmonico Drammatica domani 6 febbraio alle ore 18. Con Fabio Sileoni e Pietro Molini si parlerà di Nicola Benedetti e "l'ombra" di Banco nel Macbeth di G. Verdi .
L'opera tratta dalla " spettacolosa tragedia di Shakespeare" definita dal Maestro stesso "una delle più grandi creazioni umane" debuttò a Firenze nel marzo 1847.
Sarà l'occasione per scoprire la figura del basso Nicola Benedetti che a Firenze ricoprì per primo il ruolo di Banco. Benedetti, nato a Pollenza (MC) nel 1821, cantò in Italia e all'estero e ottenne sempre ottimi successi.
Si è tenuto Mercoledì 9 gennaio alle ore 18 presso la sala Biblioteca della Società Filarmonico Drammatica di Macerata - Via Gramsci - il primo incontro dell'Associazione Amici dello Sferisterio del 2019.
Con la Direttrice Artistica Barbara Minghetti e con il prof. Marcello La Matina dell'Università di Macerata si è parlato di #rossodesiderio il tema della prossima edizione del Macerata Opera Festival .
Marcello La Matina, professore associato di Filosofia del linguaggio presso l’Università di Macerata ha intercciato i fils rouge che legano amore, passione, sete di potere e desiderio di libertà, temi che uniscono nella loro complessità e diversità le tre opere (Carmen, Rigoletto, Macbeth) in programma allo Sferisterio per la prossima estate.
L'Associazione Amici dello Sferisterio augura a tutti Buone Feste e vi dà appuntamento per il 9 gennaio 2019 alle ore 18 con la conferenza di apertura delle attività dedicata a #rossodesiderio con il Prof. Marcello La Matina dell'Università di Macerata che avrà luogo presso la Biblioteca della Società Filarmonica Drammatica in via Gramsci.
Sarà l'occasione per brindare insieme al nuovo anno, scoprire la programmazione incontri e per entrare nell'atmosfera del Festival 2019.
Auguri!
Venerdì 26 ottobre alle ore 18 presso la Biblioteca della Società Filarmonico-Drammatica di Macerata avremo il piacere di avere ospite Roberta Pedrotti, critico musicale e nota penna della rivista "L'Ape Musicale".
Laureata in Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo è anche studiosa di drammaturgia musicale con particolare attenzione a Rossini e al Belcanto.
In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario della morte di Giochino Rossini ci parlerà delle donne nelle opere del compositore pesarese, alle quali ha dedicato un saggio dedicato alle figure femminili dell'opera rossiniana pubblicato da Odoya.
Da Lisinga a Mathilde, passando per Isabella e Rosina, Ermione e Semiramide, approfondiremo in un percorso cronologico e tematico tutte le eroine messe in musica dal Cigno di Pesaro, donne forti e psicologicamente complesse, cardine della drammaturgia, "nate per vincere e regnar", come canta Matilde di Shabran nel suo rondò.
Siete pronti per la Notte dell'Opera? Il 2 agosto ci trovate dalle 21 nel Cortile del Palazzo municipale in Piazza della Libertà con Quadri#Verdesperanza con le voci di Gianluca Ercoli, Agnese Gallenzi accompagnati al pianoforte da Manuela Belluccini - Musiche dal Flauto Magico, L'Elisir D'amore e Traviata e le voci recitanti di Fernando Bianchini, Francesco Cicarilli, Francesco Melchiorri, Michele Palmieri, Fulvia Zampa. Grazie a CTR,Spiazzati Letizia Carducci, Arianna Cingolani e Hisako Mori Accademia delle Belle Arti
Gli Amici dello Sferisterio possono assistere alle prove del Macerata Opera Festival e vivere il Festival più da vicino. Nelle serate del 27 giugno e del 29 è stato possibile assistere alle prove di regia dell'Elisir d'amore e del Flauto Magico Ecco qualche scatto delle Prove aperte del 27 giugno 2018
Mercoledì 16 maggio alle 17 ultimo incontro della serie "Opera e dintorni" nella magnifica cornice del Teatro Romano Helvia Recina ( in caso di pioggia Sala Confucio Liceo Classico) dedicato a Debussy con la presenza di Ernesto Napolitano che parlerà di "Debussy, la bellezza e il Novecento", nato da una sinergia con l'Associazione L'Arca senza Noè e il Liceo Classico G. Leopardi con il patrocinio del Comune di Macerata e dell'Associazione Arena Sferisterio.
L'idea nasce dalla collaborazione del Liceo e dell'associazione culturale L'Arca senza Noè, che da inizio anno ha curato un serie di appuntamenti con alcuni autori, seguendo il tema della narrazione. Narrare la bellezza è il filo rosso che lega i due incontri, che intendono attraversare il territorio della bellezza, racchiusa nei luoghi della musica e dell'arte, lasciandosi guidare dai ragazzi in luoghi antichi che ancora adesso, ai nostri giorni, raccontano di una bella storia lontana, ma tutt'ora viva. La rete di collaborazioni si è allargata anche all'associazione Amici dello Sferisterio, che inserisce la presentazione del 16 maggio all'interno degli incontri "Opera e dintorni" e che ha curato la scelta del tema del relatore.
"Sinergie così aperte" spiegano dall'Arca senza Noè "sono il nostro obiettivo da quando l'associazione si è formata, nella convinzione che non si possa agire sullo stesso territorio senza confrontarsi con le altre realtà presenti."
"Siamo lieti di aver avuto l'opportunità di poter organizzare questo evento insieme al Liceo Classico e all'Associazione L'Arca senza Noè." dice la presidente dell'associazione Amici dello Sferisterio "Il connubio bellezza e musica non poteva non richiamare l'attenzione sulla figura di un compositore tanto significativo e evocativo come Debussy che ha fatto della bellezza la propria cifra compositiva. Il professor Ernesto Napolitano, autore del libro "Debussy, la bellezza e il novecento" che dà il titolo all'incontro, saprà condurci alla scoperta dell'estetica del compositore È anche l'occasione per ricordare il musicista nel centenario della sua scomparsa."
Domenica 6 maggio alle 10 in occasione degli European Opera Days e in collaborazione con l'Associazione Arena Sferisterio, si aprono le porte del teatro a cielo aperto insieme all’Associazione Amici dello Sferisterio con “Gli Amici raccontano lo Sferisterio”.Una speciale visita guidata (ripetuta alle ore 11), alla scoperta della storia del monumento e dei suoi spazi a disposizione degli appassionati di opera, maceratesi e di tutto il mondo.Evento inserito nel calendario di Macerata Racconta.
Ingresso libero
Giovedì 3 maggio alle ore 21 all'Asilo Ricci terzo appuntamento dedicato al cartellone della 54a edizione del Macerata Opera Festival organizzato dall’Associazione Amici dello Sferisterio in collaborazione con l’Associazione Arena Sferisterio.
Il regista Henning Brockhaus incontrerà il pubblico per raccontare l'intramontabile Traviata "degli specchi", la storica produzione con le scenografie di Josef Svoboda che sarà nuovamente sul palco dello Sferisterio la prossima estate con il maestoso specchio che l’ha resa famosa in tutto il mondo.
L'appuntamento è inserito nel calendario delle attività di Macerata Racconta.Ingresso libero
Photo: Alfredo Tabocchini
Reduce dal successo a Genova con il suo ultimo lavoro "Miseria e nobiltà", opera in due atti liberamente tratta dalla commedia di Eduardo Scarpetta, torna a Macerata Marco Tutino, uno dei più importanti compositori del panorama italiano contemporaneo.
Il Maestro Tutino ha inaugurato la 41a edizione del Festival nel 2005 con la prima assoluta di The Servant, un'opera lirica in un atto tratta da una novella di Robin Maugham e ha debuttato poi, sempre in prima assoluta nel 2008 con Le bel indifférent, sarà a Macerata sabato 28 aprile alle 17,30 presso la Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti - Sala Castiglioni - per presentare il suo libro "Il mestiere dell'aria che vibra".
Nel libro, l'autore "racconta la passione per il suo lavoro, la genesi delle sue opere e i segreti del palcoscenico, le scelte tecniche e le fatiche organizzative che stanno dietro un singolo allestimento o una stagione teatrale, gli incontri felici e i feroci scontri con il potere, in tutte le sue incarnazioni. Mentre la sua storia di musicista e di sovrintendente poco avvezzo ai compromessi si intreccia con la storia nazionale, sfilano le grandi opere antiche e moderne che compongono il grande repertorio lirico, complete di istruzioni per l’uso. E, tra le righe, affiora la danza gioiosa e leggera della creazione artistica, fatta di ispirazione e di artigianato, di rigore e di abbandono, di piccole, improvvise illuminazioni."
Sabato 21 aprile presso l'Asilo Ricci un altro incontro dedicato a W.A. Mozart.
Il Prof. Enrico Belli pianista e docente al Conservatorio G. Rossini di Pesaro parlerà del decennio viennese del compositore austriaco tra teatro e pianoforte.
A seguire concerto monografico degli allievi della Scuola Civica di Musica " Le sonate per pianoforte di W.A.Mozart"Evento in collaborazione con la Scuola Civica di Musica Stefano Scodanibbio e con il patrocinio del Comune di Macerata e l'Associazione Arena Sferisterio.Ingresso libero
Secondo incontro dedicato al cartellone del Macerata Opera Festival 2018.Il direttore musicale del Festival Francesco Lanzillotta ci accompagna alla scoperta dell'Elisir d'amore.A luglio lo ritroveremo sul podio per dirigere il capolavoro di Gaetano Donizetti con la regia di Damiano Michieletto.Sarà un elisir "da (a)mare".... Incontro organizzato in collaborazione con l'Associazione Arena Sferisterio.Ingresso libero
Foto: Alfredo Tabocchini
Domenica 8 aprile alle 17.30 all’Ostello Asilo Ricci di Macerata con Graham Vick.Un pomeriggio per scoprire con il regista la sua versione del Flauto Magico di Mozart che inaugurerà la 54a edizione del Festival e porterà cento cittadini sul palco dello Sferisterio a rappresentare tutti noi.
Direttore artistico della Birmingham Opera Company. Collabora con i principali teatri del mondo fra cui la Scala di Milano, il Metropolitan di New York, il Covent Garden di Londra. Fra le sue regie di maggior successo ricordiamo Stiffelio al Festival Verdi 2017 di Parma, La bohème a BolognaIncontro organizzato con Macerata Opera Festival - Sferisterio
Ingresso Libero
Secondo appuntamento con “Opera e dintorni” organizzato dall’Associazione Amici dello Sferisterio e patrocinata all’associazione Arena Sferisterio.
Gli Amici dello Sferisterio ospiteranno giovedì 22 marzo alle 17,30 presso il Foyer del Teatro Lauro Rossi la presentazione del libro “Mozart all’Opera” di Giovanni Bietti.
Bietti è considerato uno dei migliori divulgatori musicali italiani, tiene regolarmente conferenze e concerti-conferenze presso molti dei più prestigiosi Enti musicali italiani ed è regolarmente ospite di Rai-Radiotre dove conduce una seguitissima serie di trasmissioni specificamente dedicate alla divulgazione musicale, intitolata "Lezioni di Musica” .
Il noto e apprezzato musicologo, condurrà i partecipanti alla scoperta delle caratteristiche drammatiche e musicali delle opere mozartiane in attesa de Il Flauto Magico della prossima estate.
Introduce Carlo Scheggia
Ingresso libero
Giovedì 22 febbraio alle 17.30 presso il Foyer del Teatro Lauro Rossi è in programma una conversazione musicale con Remo Vinciguerra, compositore, insegnate e divulgatore tra i più conosciuti ed apprezzati in Italia per la sua attività di didattica musicale.
Partendo dal suo ultimo libro “Una fantastica storia della musica raccontata ai ragazzi” (ed. Curci), l’autore racconterà quanto sia fantastico e meraviglioso fare musica, una attività in grado di suscitare emozioni inconsuete e gradevolmente intense. Il racconto di una storia che - pur basata su una razionale cronologia e su notizie, biografie, avvenimenti - narra elementi, vite e contesti trasfigurati dall'ordinario in straordinario, eccezionale ed esemplare; in meraviglioso, appunto.
Un appuntamento dedicato a tutti coloro che vogliono sentire parlare di musica con un occhio di riguardo all’opera lirica.
Tre gli appuntamenti già programmati fino a fine aprile - aspettando la 54° stagione Lirica – in un percorso di avvicinamento e approfondimento durante il quale si parlerà di musica e di opera lirica con musicisti, musicologi e critici.
Riprendono giovedì 22 febbraio 2018 gli incontro organizzati dall’Associazione Amici dello Sferisterio.
Tre appuntamenti - aspettando la 54° stagione Lirica – in un percorso di avvicinamento e approfondimento durante il quale si parlerà di musica e di opera lirica con musicisti, musicologi e critici.
Si parte il 22 febbraio alle 17.30 presso il Foyer del Teatro Lauro Rossi con una conversazione musicale con Remo Vinciguerra, compositore, insegnate e divulgatore tra i più conosciuti ed apprezzati in Italia per la sua attività didattica musicale.
A seguire il 22 marzo sempre al Lauro Rossi (ore 17.30) Giovanni Bietti, compositore, pianista e musicologo presenterà “Mozart all’Opera”. Collaboratore esterno dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, e docente presso il Conservatorio "V. Bellini" di Catania e l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” è considerato uno dei migliori divulgatori musicali italiani.
Sabato 28 aprile 2018 torna a Macerata Marco Tutino, uno dei maggiori compositori del panorama italiano contemporaneo che presenterà il suo libro “Il mestiere dell’aria che vibra” nel quale racconta la passione per il proprio lavoro, la genesi delle sue opere e i segreti del palcoscenico. Ore 17.30 presso la Sala Castiglioni della Biblioteca Comunale.
Gli appuntamenti, patrocinati dall’Associazione Arena Sferisterio sono aperti al pubblico e a ingresso gratuito.
"Ogni volta che aspettiamo l'inizio di uno spettacolo dovremmo pensare a quante persone sono necessarie affinché quella magia abbia luogo"
Il dietro le quinte è un mondo magico ed è lì che troviamo Francesca Ballarini, disegnatrice e visual artist che dal 2012 cura l’immagine del Macerata Opera Festival - Sferisterio.
Con pochi tratti è capace di racchiudere nei suoi disegni il mondo che ciascuna opera porta con sé conquistando l'attenzione dell'osservatore e catapultandolo in questo mondo parallelo che conquista gli appassionati di lirica.
Laureata all’ISIA di Urbino in comunicazione visiva, è illustratrice freelance: disegna con inchiostri, pennini e pennelli, carboncini, lettere, macchie e graffiti, per aziende, teatri, festival e case editrici in Italia e all’estero.
Per l'Aida di Giuseppe Verdi con la regia di Francesco Micheli ha creato i disegni proiettati in scena: partendo dai geroglifici egiziani ha elaborato un codice di segni d'inchiostro, forme e lettere, fino a comporre il linguaggio visivo del teorema narrativo e affettivo di Aida, in un dialogo intimo tra la storia e i personaggi.
In queste settimane è stata impegnata nella "metamorfosi" di AIDA per adattarla al palcoscenico del teatro Comunale di Bologna dove ha debuttato lo scorso 12 novembre.
In attesa che arrivi domenica e di poter finalmente ritrovare Aida a Bologna, le abbiamo chiesto: che effetto fa vedere un'opera definita "kolossal" da Francesco Micheli adeguarsi ad un teatro chiuso? Quali e quanti cambiamenti sono stati necessari? Quale emozione (ri)vederla nuovamente in scena?
" Cambia tanto, cambia tutto, anche se non immagineresti mai così, finché non ci sei dentro, o “dietro” le quinte, come dici tu. La struttura di quel che sapevamo rimane, ma le sfumature cambiano, basti pensare che c’è un tetto, e non il cielo d’estate dell’arena su cui posare lo sguardo tra una luce proiettata e l’altra.
Si tratta di racchiudere la macchina d'opera e di segno e di luce dentro un teatro, bellissimo, di quelli con il soffitto, il lampadario, il tagliafuoco, il sipario, gli stucchi, l'oro. Si tratta di rendere elastica e di creta una forma già scolpita, è un esercizio di malleabilità, trovare casa in un Egitto ancora una volta nuovo. Si tratta di lasciare l'odore dell'estate e abitare quello del velluto dal color di salvia, e il freddo e l'ora solare che stanno là fuori in Largo Respighi in mezzo ai passanti e alla nebbia d’autunno. Si tratta di mollare un po', qualche volta, tutto quello che già sappiamo. È una grande forma di elasticità, da imparare e ammirare, dico io. E Aida insegna bene a capire le differenze: ogni volta che la rivedo e l’ascolto, insegna qualcosa di più.
È un kolossal, e anche un piccolo cuore che pulsa, soprattutto. Ci permette di vedere quanto siamo piccoli e fragili e vulnerabili, e non quei giganti che strabordano di marce trionfali. La delicatezza di tutto ciò che intride la storia di Aida e Radames e Amneris trovo che sia la cosa più autentica a cui accostarsi. E quella duplicità, che compare ovunque nell’opera, del grande e del piccolo, del fragile e del possente, del trionfo e della sconfitta e dell’anatema, è qualcosa di profondo e molto più umano d’ogni parata stellare.
Vedere tutto questo in un teatro, “circoscritto” e meraviglioso, ha secondo me accentuato la potenza sottile di una storia sempre troppo considerata solo di elefanti e ori e fanfare.
Il “segno” ci permette di leggerla sotto questo punto di vista. È come quando tracci su un foglio ciò che immagini oppure ricordi, sovrappensiero: sono frasi e immagini che ti compaiono in mente, anche oniriche, contorte e labirintiche, come la propria terra in cui Aida vorrebbe tornare, o il sogno di gloria e d’amore compiuto di Radames. È la ricerca scritta di una strada, di una via di fuga, di una risoluzione alle intricate reti del destino. Trovare la linea che ti porta fuori, che ti permette di leggere, tradurre la tua storia.
Arrivare alla prima - dopo un lungo lavoro, stretto nel tempo, e concitato di tante mani e cura di professionisti - stanca ma emozionata, e con quel timore di affrontare un pubblico sconosciuto, è stata una bolla di sensazioni mescolate, in cui vorresti che quel che si è costruito tutti assieme arrivasse, pieno e chiaro, e di stupore vero, senza strade facili o vuote.
Il giorno dopo la prima, ha nevicato inaspettatamente a Bologna, e io ho scritto di getto quel che finalmente mi era un po’ più chiaro, quella sensazione del tutto, quella chiarezza di sublime che l’opera, Aida per me, ormai intrisa d’empatia, ti lascia. La chiarezza (grata) del giorno dopo.
Ve la lascio qui, come un foglio di papiro non-proiettato. E vi auguro buona Aida, a voi amici dello Sferisterio nostro, e amatissimo!
“Lunedì 13 novembre. Fuori nevica. In poche ore ha fatto Bologna bianca, ha coperto il foglio per ridisegnarci su. Il cielo violetto, le scarpe fradice, il cuore palpitante ancora di tuoni e colpi di grancassa. Nella febbre del giorno dopo il debutto potrei essere come quella neve lì a sorpresa, che si deposita sul colore lasciato, ora dorme sottocoperta. Mi faccio intridere sempre, troppo, no non troppo, ma ogni fibra di me è dentro il disegno, e tutto è personale, e il bene e il male.
Quando si sono spente le luci di sala ieri sera alla prima di Aida, ho respirato forte, ho guardato le luci e le ombre e le ho lasciate andare, ancora una volta, come a dire forse vi capiranno forse no, forse alcuni sì altri no. Dal palco laterale n.6 guardavo la gente, pubblico sconosciuto, guardavo i disegni miei e la gente in platea, e negli ordini, e giù e su, fin al lampadario di cristallo, fin al cielo col soffitto. Chissà che volevo leggere nel tragitto degli occhi loro e ritorno, cercare di capire, come vorrei che capissero sempre. Volevo tracciare una linea anche lì. Poi, a un certo punto, non ho guardato più gli occhi degli altri. Ho dismesso la matita immaginaria che segna i tragitti, mi son girata verso la scena e la musica e chi ci stava sopra a quei disegni chi seguiva le linee e riportava la storia, una storia gigantesca quanto un cuore, di guerra e di pace, ché quelli erano i miei eroi ora.
E alla fine sentivo solo la pelle da brivido come sulla neve, come per la prima volta lì davanti, avevo lasciato il controllo su tutto, perché tutto era nato già, e avevo lasciato il controllo anche su me. E quel colpo di sublime, di cui sono sempre così grata, mi ha gettato addosso tutta la sua forza. Quella che ora sa bene quanto dietro ogni cosa che vediamo c'è un lavoro di mille mani, che costruiscono una piramide che verrà vista, verrà rappresentata, verrà posta "avanti agli occhi degli altri".
Questa cosa del mostrare a me fa cadere dalla sedia, e il teatro lo insegna nella maniera più fisica. È come essere una finestra, un orizzonte. È la possibilità di essere come il mare verso cui ti affacci, o un cielo di notte in cui vedi poco nulla, e quel poco ti basta. Diventare paesaggio. Esser visti da tante prospettive, causare un effetto, un riflesso. Farsi mare.
Alla fine, mentre il sipario calava, avrei potuto scoppiare davvero come un palloncino, per quello che ora nasceva dal buio. Perché era arrivato, la sinfonia del tutto era arrivata. Tutti noi eravamo mare.”
Domenica 12 novembre debutta a Bologna l'Aida che abbiamo salutato a Macerata il 14 agosto. Un viaggio dal nostro grande palco a quello del Comunale da cui è assente da 16 anni.E questo ci scrive Francesco Micheli proprio sul viaggio e sulla metamorfosi necessaria a "vestire" un palco nuovo:"Qui Teatro Comunale di Bologna. Stiamo ultimando le operazioni di trasloco della cara Aida di Macerata, lo spettacolo che ha celebrato la 50esima stagione lirica. Eravamo tutti preoccupati all’idea di lasciare gli esaltanti, epici spazi dello Sferisterio. Quanto ci dispiaceva l’idea di non poter più raccontare la grande saga di Aida e Radamès senza poter più svolgere il loro libro dei morti, sul rugoso, antico, quasi sacro muro dell’Arena. In particolare eravamo terrorizzati che tutta quella gente, tutti quei movimenti, tutte quelle immagini… insomma Aida è opera kolossal; il Comunale di Bologna è una meravigliosa bomboniera: quanto di più lontano dal nostro meraviglioso e grandioso Sferisterio!!!!Ormai ci siamo e la sorpresa è grande: tutto è compatto, concentrato, tostissimo! Guardare per credere. Vi aspettiamo! Francesco”E noi ci saremo domenica 19 novembre!!!
Dopo la pausa estiva sono riprese le attività dell'Associazione Amici dello Sferisterio.
Il primo appuntamento di questa nuova stagione è stato dedicato ai più piccoli (bambini tra i 6 e i 10 anni), approfittando del giorno di Halloween e organizzato in collaborazione con la Scuola Civica di Musica Stefano Scodanibbio e con l'Associazione Arena Sferisterio e con la Coldiretti Macerata che ha offerto la merenda.
Oltre 70 bambini hanno affollato la sala dell’Asilo Ricci – trasformata per l’occasione grazie anche al prezioso aiuto dei tecnici dello Sferisterio con l’utilizzo di alcuni materiali di scena che hanno contribuito a creare l’atmosfera adatta – per ascoltare Cristina Bersanelli. Autrice della fortunata collana per bambini "Su il Sipario" edita da Curci la scrittrice ha raccontato la magia del Don Giovanni di Mozart accompagnata dalle voci di Agnese Gallenzi (soprano) e Oleg Belokrinitskiy (baritono) e Adamo Angeletti al pianoforte.
Cristina Bersanelli è direttore artistico dello storico Circolo Parma lirica per il quale ha ideato il Concorso “ E lucevan le stelle” per piccoli musicisti giunto quest’anno alla decima edizione e il Concorso” Verdi Rap” creato per diffondere la cultura lirica al mondo dell’Hip Hop. Nel 2017 ha vinto il Premio Abbiati della critica italiana “Filippo Siebaneck” e il Premio internazionale Luigi Illica 2017 per l’innovazione culturale.
Grazie alla sua grande capacità e passione la Bersanelli ha saputo coinvolgere e introdurre i bambini a questa forma musicale ricca e complessa e li ha conquistati interagendo con loro e rendendoli parte attiva del racconto alternando i momenti narrativi a quelli musicali.
“E’ stato bellissimo vedere la risposta a questo evento e ci è dispiaciuto non poter accontentare tutti. – racconta la Presidente dell’Associazione Amici dello Sferisterio Lucia Rosa - Siamo stati sommersi dalle richieste e questo è uno stimolo a fare ancora di più per mantenere vivo l’interesse verso l’opera e verso lo Sferisterio. Vedere poi l’attenzione con cui i bambini presenti hanno seguito e interagito sia con Cristina sia con i cantanti è stato emozionante. Non mancheranno altre future iniziative durante l’inverno in attesa della prossima stagione lirica per grandi e piccoli”.
Le più vive felicitazioni e il nostro benvenuto a Barbara Mighetti e Francesco Lanzillotta rispettivamente nuovi Direttore Artistico e Direttore Musicale del Macerata Opera Festival - Sferisterio e buon proseguimento al sovrintendente Luciano Messi. Siamo certi che sapranno proseguire e consolidare i risultati raggiunti fino ad oggi e conseguire ulteriori prestigiosi obiettivi per il nostro Teatro. Buon lavoro!!
Martedì 31 ottobre alle 16.30, l’Associazione Amici dello Sferisterio apre le porte dell’Ostello Asilo Ricci ai bambini dai 6 ai 10 anni per un pomeriggio horror all’opera con Cristina Bersanelli autrice della fortunata collana per bambini "Su il Sipario" edita da Curci!
L'evento è organizzato in collaborazione con la Scuola Civica di Musica Stefano Scodanibbio e con l'Associazione Arena Sferisterio.
La scrittrice racconterà ai più piccoli a magia del Don Giovanni di Mozart accompagnata dalle voci di Agnese Gallenzi (soprano), Oleg Belokrinitskiy (baritono) e Adamo Angeletti al pianoforte... e scoprirete che l’opera non è una cosa da grandi!
L’evento è gratuito con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti.
Per prenotarti invia una sms al numero 335.6934922 o via mail amicidellosferisterio@gmail.com
14 agosto, ultima recita di Aida e serata finale della 53a Stagione Lirica.
Una serata speciale e il momento che abbiamo scelto per salutare il direttore artistico Francesco Micheli che, dopo 6 anni, lascia Macerata per lanciarsi verso nuove avventure professionali.
A lui il nostro GRAZIE e i nostri migliori auguri di buon lavoro sicuri che continuerà a regalare tante emozioni a noi - che continueremo a seguirlo da Macerata - e a tutti coloro con i quali lavorerà in futuro per mantenere l'opera viva e sempre giovane!!!
Foto: Luna Simoncini
Ioan Holender, direttore dello Staatsoper di Vienna dal 1992 al 2010 e oggi conduttore di un noto programma dedicato all'arte e alla cultura ha trascorso alcuni giorni nelle Marche dove ha raccolto materiale e interviste per una puntata di Kultour dedicata a Macerata e a suo Festival.
La messa in onda è prevista per l'autunno sulla rete austriaca Servus Tv.
E gli Amici dello Sferisterio non potevano mancare!
(Foto Luna Simoncini)
A passeggio nel backstage ovvero... lo Sferisterio segreto. L'Associazione Amici dello Sferisterio guiderà la visite nei fine settimana del Festival alle ore 18.
Chi ama l'opera e lo Sferisterio non può non essere curioso di scoprirne i luoghi più nascosti.
Per la prima volta sarà possibile camminare nel luoghi off limits del teatro, salire sul palcoscenico e poter guardare la platea dalla prospettiva degli artisti, scoprire quanto la città e il suo monumento principe sono un tutt'uno che si interseca fra i vicoli del retropalco.
Per informazioni rivolgersi in biglietteria o sul sito www.sferisterio.it
(Foto Luna Simoncini)
Mercoledì 19 luglio è stata inaugurata la mostra "Le genti sono cortesi e affabili" dedicata a Fra' Cassiano Beigatti da Macerata organizzata dall'associazione Amici dello Sferisterio in collaborazione con la Biblioteca Mozzi e Borgetti.
Nelle magnifica sale antiche della Biblioteca comunale sarà possibile approfondire l'attività di questo cappuccino che nel XVIII sec. operò in Tibet.
La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 19. (sabato solo mattina) e resterà aperta fino al 14 agosto.
(Foto Luna Simoncini)
L’Associazione Amici dello Sferisterio, in collaborazione con la Biblioteca Mozzi Borgetti, in occasione della 53° edizione del Macerata Opera Festival dedicata all’Oriente ha promosso una mostra dedicata al cappuccino Cassiano Beligatti vissuto fra il 1708 e il 1791, dal suggestivo titolo Le genti sono cortesi e affabili.
Un evento che consentirà di presentare al pubblico un personaggio poco noto, verrà inaugurata mercoledì 19 luglio, alle ore 18 alla Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti. Nella conferenza Fra' Cassiano Beligatti da Macerata cappuccino (1708-1791): un missionario apripista in Tibet, Nepal, Bengal e Bihar, p. Benedict Vadakkekara esperto di storia delle missioni francescane e membro dell'Istituto storico dei Frati cappuccini in Roma, traccerà la figura e le attività del missionario maceratese.
La mostra bibliografica nasce con l’intento mettere in luce l’azione evangelizzatrice svolta in Tibet e in Nepal dai cappuccini, a partire da una straordinaria fonte, il diario manoscritto autografo del viaggio di Beligatti, conservato nella Biblioteca comunale, alla quale fu donato dal nipote dell’autore. Si tratta di un gioiello che merita di essere esposto e conosciuto, tanto più che non tutte le opere del Beligatti sono giunte fino a noi.
Nelle suggestive sale settecentesche della Biblioteca Mozzi Borgetti insieme al Giornale sarà possibile vedere manoscritti, opere a stampa e altri documenti che illustrano la figura del Beligatti, i suoi viaggi e i suoi studi, con interessanti riferimenti alle missioni cappuccine in Tibet e Nepal. Prezioso risulta da questo punto di vista l’apporto dei prestiti concessi dal Museo Francescano di Roma e dall’Archivio Generale dei cappuccini.
L’esposizione documentaria su Beligatti nella Biblioteca Mozzi Borgetti e la mostra dedicata a Tucci, l’esploratore dell’anima in corso in contemporanea ai Magazzini Uto aprono un particolare e suggestivo angolo visuale che non mancherà di affascinare il pubblico del Macerata Opera Festival, contribuendo a quell’ideale dialogo della città con l’Oriente che è la cifra dell’edizione 2017.
La mostra, inserita all’interno del cartellone del Festival OFF della 53° edizione del Macerata Opera Festival - Oriente rimarrà aperta fino al 14 agosto e sarà visitabile da lunedì a venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 19, sabato dalle 10 alle 13.
Il 4 e 7 luglio i soci dell'Associazione Amici dello Sferisterio hanno avuto occasione di poter assistere alle prove di Turandot e di Madama Butterfly.
Due appuntamenti che hanno permesso ai partecipanti di conoscere in anteprima - accompagnati dal direttore artistico Francesco Micheli, dal Sovrntendente Luciano Messi e dal M. Gianfranco Stortoni - il percorso creativo che ha portato all'allestimento di due delle tre opere in cartellone quest'anno.
Francesco Micheli ha colto l'occasione per parlare anche di Aida di cui è regista e che torna sul palco dell'arena. L'opera - che è andata in scena per la prima volta a Macerata nel 2014 - dopo la ripresa maceratese debutterà in autunno al Comunale di Bologna.
I due incontri sono stati preceduti da un momento conviviale tra i soci presso la sala da Tè Sotto il Ciliegio - Atelier Cose di Té di Macerata durante il quale è stato possibile degustare un aperitè sotto la guida impeccabile di Elvira De Bellis.
Foto Luna Simoncini
L'Associazione Amici dello Sferisterio è uno del 100 mecenati che sostengono le attività del Macerata Opera Festival.
Grazie al supporto dei soci fondatori e sostenitori l'associazione è riuscita a dare il proprio contributo a sostegno del festival.
"E' un segnale importante e speriamo di poter fare ancora di più in futuro coinvolgendo un maggior numero di soci in questa iniziativa di supporto allo Sferisterio" - affermano i soci sottoscrittori.
Foto Luna Simoncini
Domenica 7 maggio alle 10, nell'ambito delle iniziative per gli European Opera Days, si apriranno le porte del teatro a cielo aperto insieme all’Associazione Amici dello Sferisterio con “Gli Amici raccontano lo Sferisterio”. Una speciale visita guidata (ripetuta alle ore 11), inserita nel cartellone di Macerata Racconta, alla scoperta dei significati del monumento e dei suoi spazi a disposizione degli appassionati di opera, maceratesi e di tutto il mondo. L'incontro si terrà anche in caso di pioggia.
Giovedì 27 aprile alle ore 21 all'Asilo Ricci l’associazione Amici dello Sferisterio conclude il percorso di approfondimento delle tre opere in cartellone della 53° edizione del Macerata Opera Festival con “Prima che si alzi il sipario” insieme al Maestro Gianfranco Stortoni che accompagnerà i partecipanti in un viaggio nelle partiture di Turandot, Madama Butterfly e Aida, alla scoperta delle influenze orientali ed esotiche nel lessico musicale di Verdi e Puccini.
Con l’incontro di giovedì sera si conclude il percorso iniziato a febbraio e che ha visto la presenza di Piero Mioli, Carlo Boccadoro e Cecilia Ligorio con i quali sono stati approfonditi i vari aspetti di Oriente.
Il prossimo appuntamento con gli Amici dello Sferisterio domenica 7 maggio nell’ambito degli European Opera Days.
Alle ore 10 allo Sferisterio “Gli Amici raccontano”, una speciale visita guidata (ripetuta alle ore 11), inserita nel cartellone di Macerata Racconta, alla scoperta dei significati del monumento e dei suoi spazi a disposizione degli appassionati di opera, maceratesi e di tutto il mondo.
Ieri pomeriggio si è tenuto il secondo incontro organizzato dall'associazione Amici dello Sferisterio dedicato alla 53a Stagione Lirica nell'ambito delle iniziative invernali.
Ospiti d'eccezione Carlo Boccadoro e Cecilia Ligorio, rispettivamente compositore e librettista dell'opera da camera SHI (Si Faccia!) che il 20 luglio inaugurerà la 53a Stagione Lirica in prima assoluta.
I due autori hanno spiegato la genesi dell'opera dedicata alla figura del gesuita maceratese P. Matteo Ricci e risposto alle domande del pubblico presente.
Il prossimo incontro è fissato per il 27 aprile alle ore 21 sempre all'asilo Ricci con il M. Gianfranco Stortoni.
Il 28 marzo 2017 h. 18.00 all'Asilo Ricci si terrà il secondo appuntamento organizzato dagli Amici dello Sferisterio.
Il compositore Carlo Boccadoro e la librettista Cecilia Ligorio presenteranno SHI - Si faccia!, l'opera dedicatata alla figura di Padre Matteo Ricci che inaugurerà al Lauro Rossi la 53a Stagione Lirica.
L'opera, per due pianoforti, tre percussioni e due voci (baritoni) apre un nuovo capitolo nell'ambito della sperimentazione artistica del Macerata Opera Festival e importante è la collaborazione con l'Accademia delle Belle Arti di Macerata che si occupa di tutti gli aspetti inerenti l'allestimento dell'opera.
L'evento è organizzato con il patrocinio del Comune di Macerata e dell'Associazione Arena Sferisterio.
Un appuntamento da non perdere!
Il primo incontro, fissato per il 22 febbraio 2017 si terrà presso l'Auditorium dell'Asilo Ricci a Macerata dal titolo "Dal Nilo al Sol Levante. Il viaggio drammaturgico di Verdi e Puccini all'epoca e nella moda dell'"Esotismo" ".
Relatore il prof. Piero Mioli noto musicologo, professore al Conservatorio di Bologna e autore di innumerevoli saggi e libri dedicati alla musica e alla lirica. Il suo ultimo libro, "Il melodramma romantico. Del teatro d'opera in Italia tra Rossini, Verdi e Puccini" edito da Mursia, è appena uscito in libreria.
Sarà presente anche Francesco Micheli che ci parlerà dell'Aida che torna sul palcoscenico dello Sferisterio e debutterà a Bologna a novembre.
Macerata 19 dicembre - Gli Amici dello Sferisterio si costituiscono come associazione culturale. Il gruppo di persone appassionate dell’opera e dell’arena maceratese che, negli ultimi due anni, hanno vissuto da vicino il rapporto con la stagione lirica, hanno deciso di fare un ulteriore passo in avanti. Da questo mese, gli Amici dello Sferisterio sono una vera e propria associazione, fondata da Lucia Rosa, Serenella Pagnanini, Michela Mariucci, Tania Mariucci, Grazia di Petta, Eleonora Sperandini, Chiara Messi, Francesco Fabiani, Lorella Cesetti, Paolo Margione. “L’idea è nata dall'esigenza di voler dare un senso all'esistenza del gruppo creato nel 2014 in occasione del Cinquantesimo anniversario della stagione lirica - afferma Lucia Rosa - e dopo un primo confronto con il direttore artistico Francesco Micheli e con il Sovrintendente Luciano Messi”. Dalla scorsa primavera sono state organizzate varie riunioni nella sede dell’Associazione Sferisterio alle quali sono stati invitati tutti gli Amici che si erano iscritti al gruppo. “Da lì è nata la bella esperienza - prosegue Rosa - che ha visto presenti un nucleo motivato di persone, i fondatori, che durante la stagione 2016 hanno lavorato per dare visibilità agli Amici e per trasmettere l'idea di questo nuovo progetto che, oggi, ha avuto nella costituzione dell'Associazione il suo naturale sviluppo”.Come presidente è stata nominata proprio Lucia Rosa, mentre la vice è Serenella Pagnanini. Il segretario/tesoriere è Michela Mariucci, i consiglieri sono Eleonora Sperandini e Grazia Di Petta: un team tutto al femminile. Il primo incontro dopo l’atto fondativo, a cui hanno partecipato anche il sovrintendente Luciano Messi e Francesco Micheli, è avvenuto con la presentazione della stagione lirica 2017 da parte del direttore artistico.Lo Sferisterio, nella sua storia, ha avuto il sostegno dell'Associazione "Amici della Lirica” che, tra il 1970 e il 1984, raggiunse i 700 associati. Allora lo scopo era offrire un contributo morale e finanziario alla stagione lirica. “Gli anni e tante vicissitudini hanno fatto dimenticare quell'esperienza - sostiene Rosa - che sarebbe bello recuperare ripensando proprio a quanto, per tanti anni, cittadini maceratesi innamorati dello Sferisterio riuscirono a fare a sostegno della stagione lirica e non solo”.L’Associazione Amici dello Sferisterio si propone, attraverso un’azione volontaria dei propri aderenti di suscitare e sviluppare l’interesse per la musica e per il teatro musicale sostenendo, supportando e integrando le iniziative dello Sferisterio anche con specifiche iniziative proprie, individuate di intesa con gli enti organizzatori. Tra gli scopi: promuovere attività propedeutiche alla conoscenza e all'approfondimento sia delle opere in programma allo Sferisterio di Macerata, sia del mondo dell'opera lirica in generale; favorire la conoscenza della storia dello Sferisterio, valorizzare e promuovere il Teatro-monumento nella sua complessità; contribuire alla diffusione della musica in genere e del teatro musicale attraverso scambi con altre associazioni ed enti musicali presenti sia sul territorio sia fuori Regione.Per raggiungere gli obiettivi l’Associazione organizzerà e promuoverà incontri, mostre, convegni, viaggi, gestirà attività di accoglienza in occasione di manifestazioni di rilievo, attiverà relazioni con altre realtà del settore per eventuali scambi culturali, instaurerà rapporti di collaborazione con enti che perseguono le stesse finalità e curerà la pubblicazione di materiali cartacei e multimediali che abbiano attinenza con gli scopi. “Vogliamo offrire il nostro contributo - conclude Rosa - senza sovrapporci alle iniziative estive organizzate dallo Sferisterio, quindi principalmente nei mesi più freddi, quando l’attività artistica è ferma, mentre durante la Stagione incentreremo la nostra attività sull’accoglienza e daremo la nostra disponibilità a supportare l’Ente in quegli ambiti dove sarà necessaria una presenza e un aiuto. L’Associazione è aperta a tutti, chi vuole può contattarci per farne parte, scrivendoci a amicidellosferisterio@gmail.com”.