Lunedì 28 aprile presso l'aula di Via Garibaldi si è tenuta l'attesa conferenza dedicata a letteratura e melodramma, con il Rettore John McCourt come relatore. "Macbeth. Messa in scena del conflitto tra tre mondi: il naturale, l'antinaturale e il soprannaturale", ha offerto un'opportunità unica di esplorare la tragedia shakespeariana da una prospettiva storica, letteraria e musicale.

Il conflitto tra il naturale, l'antinaturale e il soprannaturale è il cuore pulsante di Macbeth, e il Rettore ha esaminato con grande maestria come Shakespeare abbia utilizzato il soprannaturale per influenzare le scelte dei suoi personaggi, con le streghe e la profezia che diventano forze determinanti nel destino di Macbeth. Questo conflitto tra razionalità e forze invisibili non solo definisce la struttura narrativa dell'opera, ma rappresenta anche una riflessione profonda sulla corruzione morale e sul potere distruttivo che si cela dietro l'ambizione.

McCourt ha proseguito con un’analisi storica e culturale, contestualizzando Macbeth nel periodo di Giacomo I, sotto il cui regno la tragedia fu scritta. Giacomo I era particolarmente interessato al fenomeno delle streghe e al soprannaturale, come dimostrato dal suo trattato Demonology, che trattava delle streghe e dei loro poteri. Questo interesse del re si riflette nelle streghe di Macbeth, che non solo giocano un ruolo centrale nella trama, ma diventano anche simboli delle forze soprannaturali che minano l'ordine naturale. Attraverso queste figure, Shakespeare esplora la corruzione del potere e il soprannaturale serve da metafora per descrivere un conflitto più ampio tra il naturale e l'antinaturale. La tragedia, quindi, non si limita a esplorare la discesa nel crimine di Macbeth, ma riflette anche sulle preoccupazioni del tempo, in particolare sulla legittimità del potere e sulla tensione tra ordine e disordine.

Il ruolo di Lady Macbeth è stato un altro punto centrale dell’intervento. Il Rettore ha messo in evidenza come inizialmente Lady Macbeth sia una figura determinante e attiva, che spinge il marito ad assassinare il re per ottenere il potere. Tuttavia, nel corso dell'opera, Lady Macbeth si ritira, venendo meno alla sua stessa spinta ambiziosa, e comparirà solo alla fine, come simbolo del ritorno all'ordine naturale, che Macbeth ha infranto con la sua violenza. Il suo percorso, da protagonista a figura marginale, è una metafora del ripristino dell'ordine che il crimine ha messo in discussione.

Non è mancato un confronto con la versione operistica di Macbeth, che porta la tragedia shakespeariana su un altro piano, quello musicale, dove il conflitto interiore e le tensioni politiche sono amplificati dalla potenza della musica. Verdi, pur mantenendo i temi centrali del dramma, ha modificato alcuni aspetti per accentuare l’aspetto emotivo e psicologico dei personaggi, dando una nuova dimensione all'opera.

In questa lettura, il soprannaturale non è solo una dimensione simbolica, ma una forza che agisce concretamente sui destini dei protagonisti. Le streghe, che predicono il futuro, diventano metafora della misteriosa guida del destino, mentre le azioni di Macbeth sono guidate dalla sua crescente alienazione, spinta dalla determinazione a realizzare la sua visione del potere. La conferenza ha posto in evidenza come l’opera esplori il conflitto universale tra l’ambizione sfrenata e le forze che tentano di mantenere l’ordine naturale.

Il Rettore ha anche suggerito che la tragedia di Macbeth, così come la sua versione musicale, trascende il suo contesto storico per toccare temi senza tempo: il desiderio di potere, la lotta interiore, il destino e la colpa. In questa lettura, Macbeth diventa una figura tragica che lotta contro le forze oscure che determinano il suo destino, ma rappresenta l'essere umano che affronta la sua esistenza nel tentativo di affermare se stesso, anche a costo di distruggere ciò che lo circonda.

Il pubblico presente ha potuto apprezzare la ricchezza del tema e la connessione tra Shakespeare e Verdi, due figure che, ciascuna a suo modo, hanno contribuito a rielaborare una storia che continua a vivere nel tempo. L’incontro ha offerto uno spunto di riflessione su come il dramma shakespeariano, pur nato in un contesto storico specifico, ha attraversato epoche e generi, rimanendo sempre attuale.