Giovedì 11 aprile alle 18 presso la Gran Sala Cesanelli allo Sferisterio una conferenza speciale tenuta da Claudia Menichini, esperta in storia dell'arte, che parlerà di Turandot attraverso il rapporto unico tra due grandi artisti, il compositore Giacomo Puccini e lo scenografo Galileo Chini.

L’Oriente è stato una fonte di ispirazione per molti artisti, e Galileo Chini e Giacomo Puccini non sono stati da meno. Nel periodo tra il 1924 e il 1926, Chini ha realizzato le scenografie per l’opera Turandot di Puccini. Queste scene, di grande suggestione, sono state fortemente influenzate dai ricordi del suo lungo soggiorno in Siam (ora conosciuto come Thailandia), dal 1911 al 1913. Durante quel periodo, il Re del Siam Rama V aveva chiamato Chini per decorare l’Ananta Samakhom Trone Hall, un nuovo grandioso palazzo del trono. Questo profondo legame di Chini con l’Oriente ha portato Puccini a coinvolgerlo nelle scenografie di Turandot. Galileo Chini con il suo genio artistico ha dato vita visivamente alla Cina fantastica immaginata da Puccini.

Durante la conferenza, Claudia Menichini esplorerà il rapporto tra Puccini e Chini, analizzando come le loro visioni creative si siano fuse per creare un'opera di straordinaria bellezza e profondità emotiva. Attraverso un'analisi approfondita dei disegni di Chini e delle influenze artistiche reciproche, Menichini offrirà al pubblico una nuova comprensione del processo creativo dietro Turandot e dell'importanza del contributo di Chini.

L'evento ad ingresso libero è un'opportunità per esplorare il legame tra due giganti dell'arte e scoprire come le loro visioni abbiano dato vita a uno dei capolavori più amati dell'opera.